Vita di Coppia e Sessualità a 50 anni – Ne parliamo con la Dott.ssa Stefania Piloni

Vita di Coppia e Sessualità a 50 anni

Vita di Coppia e Sessualità a 50 anni – Ne parliamo con la Dott.ssa Stefania Piloni

Sono moltissime le domande legate al tema “Come vivere bene la vita di coppia e la sessualità a 50 anni?“. Nel corso di un evento realizzato a Milano abbiamo approfondito l’argomento con la dott.ssa Stefania Piloni, Medico Chirurgo Specialista in ginecologia e ostetricia.

Durante la menopausa, a quali sintomi dobbiamo prestare attenzione?

Sicuramente alle vampate perché possono essere spia di una tendenza alla pressione elevata. Anche il dolore articolare deve essere monitorato perché è sintomo di artrosi o di fragilità ossea e articolare. Il sonno si deteriora, se si dorme meno di 5 ore a notte meglio chiedere aiuto al medico per evitare deconcentrazione o eccessiva stanchezza.

Come mai ho secchezza vaginale? Mi capita spesso di avere anche un po’ di irritazione.

In menopausa manca l’ovulazione e dunque il muco ovulatorio non si forma più. Per questo motivo sono indicate delle terapie idratanti con gel o creme vaginali. Le migliori contengono acido ialuronico che mantengono la pelle morbida ed elastica. Per bocca è utile assumere il farmaco Ospemifene, una compressa che si assume per bocca ogni giorno (ma non è un ormone!) e rende morbida la vagina e desiderata la sessualità.

Ultimamente ho avuto cistiti frequenti ed il medico di base mi aveva prescritto un antibiotico, ma non è passato. Ho avuto anche dei sanguinamenti. Di cosa si tratta?

La cistite può essere dovuta all’atrofia vaginale. Per esserne certe meglio eseguire l’urinocoltura. Se ci sono batteri allora l’antibiotico è utile. Se i batteri sono assenti meglio evitare l’antibiotico e usare prodotti che sostengano le mucose. Molte donne infatti hanno cistite dopo i rapporti sessuali, di solito 2 giorni dopo. In questo caso è necessario prendersi cura delle mucose usando gel emollienti, ovuli vaginali concordati con il medico curante ed eventualmente l’ospemifene se c’è atrofia genito-urinaria.

In menopausa ogni quanto bisogna fare una visita di controllo?

Come sempre nella vita la visita ginecologica si esegue una volta all’anno, il ritmo giusto è fra i 12 e i 18 mesi. Esattamente come la mammografia, anche la mammella deve essere valutata ogni 12-18 mesi circa.

Mi è capitato davvero all’improvviso di non riuscire più a lubrificarmi. È possibile che questo disturbo arrivi così dall’oggi al domani? Quali sono i segnali o i sintomi che dobbiamo cogliere?

Si, purtroppo il problema della secchezza può manifestarsi all’improvviso, e la sessualità può complicarsi nel giro di pochi mesi. Talvolta il processo è graduale ma spesso è rapido e faticoso. Ogni donna ha un proprio modo di manifestare questi sintomi. Di solito capita di sentire bruciore dopo un rapporto, poi di sentire dolore all’ingresso della vagina alla penetrazione, talvolta insorge una cistite 1-2 giorni dopo il rapporto sessuale. Inoltre le mucose si asciugano e la donna nota che spariscono le classiche perdite mucose dell’ovulazione.

Vita di Coppia e Sessualità a 50 anni: fino a un paio di anni fa, mi bastava pensare mio marito o guardarlo per eccitarmi, ora la cosa è molto più complicata…che soluzioni ci sono per questo?

Meglio ricordarsi dei preliminari e lasciare che l’Eros nella coppia cresca. Cercare di sfuggire alla routine è fondamentale, magari regalandosi un week end romantico. Poi certamente è importante che l’area genitale resti recettiva, e per questo è utile confrontarsi con il proprio ginecologo e scegliere le terapie migliori. L’importante è sapere che le cure esistono, dunque forza…. perché aspettare? 

Sono stata operata di tumore qualche anno fa e mi hanno sconsigliato la terapia ormonale, ci sono soluzioni alternative?

Per la secchezza vaginale esiste un ottimo farmaco chiamato ospemifene. Non è un ormone e le donne possono usarlo anche se hanno avuto un tumore. Si assume per bocca, nella dose di una compressa ogni giorni, e reidrata completamente le mucose vaginali, favorendo una sessualità morbida, piacevole e intensa. In alternativa esistono creme vaginali a base di acido ialuronico che si applicano in vagina 2-3 sere alla settimana.

Quando va iniziato il trattamento per la secchezza vaginale?

Il trattamento deve essere iniziato ai primi sintomi di secchezza vaginale. Non bisogna aspettare perché la situazione tende ad aggravare in fretta e spesso le donne passano da un lieve fastidio alla penetrazione all’impossibilità di fare l’amore.

Ora che ho capito cosa sono vulva e vagina (grazie VediamociChiara per i vostri esperti), mi chiedo i trattamenti devono agire su entrambe o solo sulla vagina?

Idealmente su entrambe: l’idratazione deve riguardare certamente la vagina ma anche grandi e piccole labbra e l’area clitoridea. Il farmaco ospemifeme, che si assume alla dose di un confetto al giorno per bocca, non è un ormone ma idrata sia vulva che vagina. In alternativa ci sono creme emollienti per la vagina e la famosa crema al testosterone per l’area clitoridea: questa crema serve per mantenere attivo il desiderio sessuale.

Ci sono controindicazioni nei trattamenti per l’atrofia vulvo-vaginale?

C’è solo una controindicazione agli ormoni se la donna presenta nella sua storia clinica un tumore estrogeno dipendente, ad esempio alla mammella, all’utero e alle ovaie. Ma esistono comunque trattamenti privi di ormoni, come l’acido ialuronico, le creme emollienti e i gel idratanti, che sono privi di controindicazioni e vanno bene a ogni età.

Per le donne che in passato hanno avuto un tumore al seno, esiste una terapia più adeguata in questo caso?

L’ospemifene è il farmaco che si prende per bocca in compresse e idrata la vagina, si può usare se la donna ha terminato le cure per il tumore al seno, ma non durante le cure per guarire dal tumore. Finite le terapie l’ospemifene, che non è un ormone, può essere iniziato. Durante le terapie possono essere usati i gel vaginali a base di acido ialuronico o i gel vitaminici.

Dopo quanto tempo che si è entrate in menopausa è bene iniziare la terapia?

Appena i sintomi si manifestano, attendere è controproducente. Se una donna avverte iniziali fastidi alla penetrazione, o subito dopo, è necessario che inizi le cure senza perdere tempo. Sono poche le donne che non hanno secchezza vaginale, sono fortunatissime… ma purtroppo sono poche. La maggior parte delle donne ha bisogno di un aiuto.

È meglio la Tos tradizionale o gli ormoni biodentici?

La terapia è come un vestito che va scelto per ogni donna, e ogni donna ha una propria menopausa. Se la donna desidera avere il ciclo di nuovo meglio usare la terapia sostitutiva, la terapia con ormoni bioidentici è più delicata. Ma questa sua delicatezza la rende fruibile per più tempo perché impatta di meno sugli organi e ha meno effetti collaterali. Inoltre la terapia sostitutiva usa solo 2 ormoni, estrogeni e progestinici. La terapia con ormoni bioidentici ne ha 7 a disposizione, ogni donna ne usa solo 2 o 3, ma avendo più scelta è più semplice venire incontro alla donna. Se il problema è l’umore, l’aumento di peso, le vampate, il desiderio…. è chiaro che potendo scegliere abbinamenti speciali la terapia con i bioidentici è più creativa.

Le risposte della Dott.ssa Stefania Piloni sono estratte da articoli, interviste, incontri ed eventi online e dal vivo realizzati per VediamociChiara © riproduzione riservata

>>>Guarda un estratto del nostro ultimo evento dedicato a questo tema a cui ha partecipato la dott.ssa Stefania Piloni

Take Home Message

Vita di Coppia e Sessualità a 50 anni: sono tante le domande che le donne in menopausa si pongono di fronte a questo grande cambiamento. Alle tante domande risponde la Dott.ssa Stefania Piloni Medico Chirurgo. Specialista in ginecologia e ostetricia

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento: 01 settembre 2024

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