Parliamo di tiroide, gravidanza e allattamento
La tiroide è l’organo del cambiamento: svolge un ruolo attivo nella fase dello sviluppo (pubertà), garantisce che tutto vada bene nell’età fertile, durante la gravidanza e l’allattamento, così come nella menopausa. Per questo è importante monitorarne lo stato di salute.
La tiroide ci accompagna in tutte le fasi della nostra vita…
Sviluppo, fertilità, gravidanza, menopausa. Vocata al cambiamento più di ogni altra ghiandola del nostro corpo, ricopre un ruolo importante anche durante i miracolosi nove mesi della gravidanza, quando è chiamata ad un impegno notevole. Per questo è importante che prima di avviare il Progetto bambino ci sia una maggiore consapevolezza dell’importanza del suo buon funzionamento. Vista la stretta relazione tra tiroide, gravidanza e allattamento, è molto importante fare uno screening sullo stato di salute della tiroide prima, durante e anche dopo questo delicato momento di vita di una donna.
Quali disfunzioni tiroidee possono interferire con la maternità?
Le malattie della tiroide possono essere di natura morfologica, e in questo caso ad essere interessata è la forma della ghiandola (ingrossamenti o noduli che possono portare a tumori e al gozzo). Oppure disfunzioni vere e proprie della tiroide, legate al numero di ormoni prodotti: se la tiroide lavora troppo avremo l’ipertiroidismo, oppure, in caso contrario, se lavora poco, l’ipotiroidismo.
Ed è proprio l’ipotiroidismo la malattia più comune e frequente che si lega ai problemi legati al desiderio di maternità e/o alla gravidanza. Così come a quelli che potrebbero verificarsi dopo il parto.
La tiroide ha un ruolo essenziale nel garantire la fertilità.
In caso di disfunzioni tiroidee la possibilità di concepimento potrebbe venire compromessa ed il rischio di aborto spontaneo crescere.
La gravidanza è un grande impegno. Anche per la tiroide!
Il ruolo della tiroide si rivela più che mai nei delicati nove mesi della gravidanza, ora che deve assecondare e garantire tutte le modificazioni e gli adattamenti che avvengono nell’organismo della futura mamma e accompagnare il feto ad un sano e completo sviluppo.
Se è vero che gli ormoni tiroidei contribuiscono al normale sviluppo delle prime fasi di vita del feto, dobbiamo ricordare che nei nove mesi che precedono la nascita di un bambino, alla tiroide è richiesto uno sforzo maggiore: la produzione di ormoni infatti si incrementa del 25%.
Questo succede perché nei primi tre mesi di gravidanza (delicatissimi sotto molti punti di vista), il feto, che non produce ormoni tiroidei perché non ha ancora sviluppato la sua tiroide, necessita degli ormoni tiroidei dalla madre, che dovrà quindi produrne di più. Questo surplus di produzione ormonale, è importantissimo, considerato che influisce e determina la formazione del sistema nervoso centrale del futuro nascituro.
Tiroide, gravidanza e allattamento: qual è il giusto fabbisogno quotidiano di iodio?
Le donne con un’assunzione di iodio inadeguata prima e durante la gravidanza possono andare incontro a problemi di adattamento del loro organismo alle aumentate richieste. L’introduzione di iodio in base alle nuove e maggiori necessità quindi, deve essere non solo adeguata ma anche aumentata.
Questo aspetto è ancora più vero per tutte quelle donne che vivono in zone a rischio di carenza di iodio.
Il fabbisogno quotidiano di iodio è di 150 microgrammi nell’adulto. Ma per le donne in cerca di una gravidanza è consigliato iniziare ad assumere circa 250 mcg di iodio al giorno, grazie ad una alimentazione completa, preferendo cibi ricchi di iodio, con l’uso di sale iodato (raccomandazione OMS) e proseguire con questo standard fino alla fine dell’allattamento al seno.
In ogni caso si raccomanda di seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio medico curante: in gravidanza, più che in altre fasi della vita, il fai da te è assolutamente vietato!
Ma qual è l’impatto di una grave carenza di iodio su madre, feto e neonato?
I problemi sono diversi e in alcuni casi anche seri, tanto per la donna quanto per il feto.
Vediamoli quali sono:
- Basse concentrazioni nel sangue di ormoni tiroidei provocano un’aumentata produzione di TSH e questo può indurre la comparsa di gozzo
- Fino al 30% delle donne gravide residenti in aree a rischio di carenza di iodio presenta noduli della tiroide
- Per quanto riguarda la gravidanza, lo stato di carenza aumenta la frequenza di aborti e di decessi dei feti o dei neonati
- Altre possibili conseguenze possono essere problemi neurologici nei bambini (alterazioni delle funzioni cognitive, riduzione dello sviluppo mentale e problemi di movimento
Lo iodio non si respira, si mangia!
La riduzione dei disturbi da carenza alimentare di iodio è indicata come obiettivo primario per la salute pubblica. Indicazione preziosa che arriva direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla Food and Agricolture Organization (FAO).
Ma anche il nostro Ministero della Salute ha a cuore la tiroide. “Lo iodio non si respira, si mangia” è un efficace slogan riportato su un opuscolo informativo dal titolo “Iodio e salute”, dedicato proprio alla salute della tiroide.
Il Ministero raccomanda una dieta equilibrata, con 2 porzioni di pesce a settimana e latte o yogurt tutti i giorni, che garantisce circa il 50-60% del fabbisogno di iodio.
Cosa succede dopo il parto?
Se la gravidanza rappresenta spesso un periodo ricco, di energie, gratificazioni e… di bellezza, i mesi successivi possono lasciare lo spazio a una forma di tiroidite post partum. Disturbo meno noto, che però colpisce il 5-10 % delle partorienti.
I sintomi sono molto simili alla depressione post partum e per essere diagnosticata richiede esami specifici. Si caratterizza per una fase di ipertiroidismo nel primo/secondo mese dopo il parto e da una di ipotiroidismo nei due successivi.
La buona notizia è che nel 90% dei casi si risolve senza complicazioni. Questo però non vuol dire che non necessiti di una terapia mirata.
Redazione VediamociChiara
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Articolo realizzato grazie a un grant educazionale incondizionato di Merck
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Take Home Message – Tiroide, gravidanza e allattamento
La tiroide è la ghiandola vocata al cambiamento: è attiva nella fase dello sviluppo, garantisce che tutto vada bene nell’età fertile, durante la gravidanza e l’allattamento, così come nella menopausa. Per questo è importante che prima di avviare il Progetto bambino ci sia una maggiore consapevolezza dell’importanza del suo buon funzionamento. Fondamentale è fare uno screening sullo stato di salute della tiroide prima, durante e anche dopo la gravidanza.
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