Una malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Impariamo a conoscerla meglio
Morbo di Crohn, un nome che suona ‘strano’, che non è subito comprensibile e risulta difficilmente imprimibile nella mente di coloro che non ne soffrono. Ebbene sì, Crohn è un po’ come il cattivo delle favole, misterioso, taciturno e silente. È bene sapere però, che con lui è attuabile la tattica del ‘quieto vivere’.
Cos’è il morbo di Crohn?
È una malattia infiammatoria cronica dell’intestino. In genere interessa la parte terminale dell’intestino tenue, nel tratto dell’ileo terminale, o il colon, anche se può colpire il canale digerente in qualsiasi punto dalla bocca all’ano. È autoimmune e insieme alla colite ulcerosa rientra nella categoria delle MICI, malattie croniche intestinali. Il processo infiammatorio può creare irrigidimenti delle pareti intestinali, fistole, ascessi e occlusioni e può alterare i meccanismi di assorbimento delle sostanze a causa del mancato riassorbimento dei sali biliari. Nei casi più gravi può ridurre notevolmente l’aspettativa di vita.
Come si riconosce e come si tratta?
Il morbo di Crohn ha sintomi spesso presenti per anni prima di essere presi in considerazione da un medico per la diagnosi. Può dare infatti problemi ingannevoli, come febbre, dolori addominali soprattutto nel quadrante inferiore destro dell’addome, diarrea frequente. È più riconoscibile, invece, quando si manifesta con diarrea cronica e feci semiliquide o acquose, con e senza presenza di sangue visibile. Ogni paziente ha bisogno di una terapia specifica. I trattamenti vanno dalla cura dell’alimentazione alla somministrazione di farmaci cortisonici, passando per diverse altre prescrizioni mediche, fino all’intervento chirurgico con resezione dell’intestino.
Una malattia sociale
Si parla spesso del morbo di Crohn come ‘malattia sociale’. E stavolta il cattivo e le favole non c’entrano molto: spesso, infatti, i problemi che ne derivano interferiscono con le attività quotidiane e in alcuni casi intaccano la qualità della vita, per l’impatto socio-economico che hanno sul paziente e sul sistema sanitario. In Italia il Morbo di Crohn colpisce circa 50/70 persone ogni 100mila ogni anno, con un picco di incidenza tra i 20 e i 30 anni.
La testimonianza di Paola
Come ben recita il proverbio, però, l’importante è conoscere i propri polli.
Lo sa bene Paola, 58 anni, una figlia e due nipotine, che ha ormai un “secondo marito”, come lo definisce lei, “viste le attenzioni e il tempo che occupa”. Da quando ha iniziato il suo percorso con il morbo di Crohn, Paola ha compreso bene come, in alcuni giorni, non sia davvero possibile svolgere le normali attività di lavoratrice, mamma e nonna.
“Iniziò tutto dopo circa due anni di dolori e diarrea, più o meno occasionali e trattati con i più blandi rimedi – racconta – finché non ebbi scariche e dolori fortissimi per una settimana e decisi di rivolgermi al medico”, spiega Paola. A quel punto, però, il morbo aveva già creato danni: il medico effettua colonscopia, biopsia e prescrive una prima cura cortisonica, dopodiché interviene chirurgicamente per rimuovere una parte di intestino, quella dell’ileo, e una parte del colon. “Ero terrorizzata all’idea di questa malattia e mi sentivo in colpa per aver trascurato i segnali del mio corpo. Dopo un paio di settimane, però, e con il supporto dello specialista, ho iniziato a capire come questa malattia funziona e, per fortuna, a star meglio”.
Non è stato tutto rose e fiori: dopo il primo intervento Paola ha avuto due forti ricadute e periodi di forte stress fisico. Oggi, grazie a una dieta attenta, a cure di cortisonici e ad antinfiammatori naturali, riesce a tenere la situazione sotto controllo. “Le spese sostenute e i disagi al lavoro sono stati molti, e per certi aspetti continuano ad esserlo. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto nei periodi difficili. Ciò che conta, però, è non scoraggiarsi: devo ringraziare loro e il mio specialista per essermi stati vicini in tutta la situazione.
Ora –conclude Paola sorridendo – convivo tranquillamente con il mio secondo marito. E scherzo con le mie nipotine, raccontandogli che la mia pancia è più piccola della loro… anche se mi guardano male e faticano a crederci!”.
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
– Ermes Orlandelli, Malattie infiammatorie croniche intestinali: il morbo di Crohn Roma, SEU 2002;
– Crohniani.it;
– La malattia di Crohn;
– Humanitasalute;
– Forum Salute.
Dott.ssa Noemi Matteucci per Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
…
Take Home Message
È una malattia infiammatoria cronica dell’intestino. In genere interessa la parte terminale dell’intestino tenue, nel tratto dell’ileo terminale, o il colon, anche se può colpire il canale digerente in qualsiasi punto dalla bocca all’ano. È autoimmune e insieme alla colite ulcerosa rientra nella categoria delle MICI, malattie croniche intestinali.
Tempo di lettura: 2 minuti
5 risposte
Buongiorno, vorrei sapere se la candidosi intestinale può essere scambiata per la malattia di Crohn
Ciao Farouq,
intanto grazie per il tuo comnento.
La questione che poni è delicata.
Hai già sottoposto il problema al tuo medico di fiducia?
Tienici aggiornate.
Buon tutto!
Il malato di crohn può essere aiutato con CODEX 5 miliardi? Grazie infinite
Ciao mi chiamo Francesca,la mia storia dura da ben 14 anni ho girato il mondo dei medici senza mai avere dei buoni risultati ,ho 45 anni ma me ne sento 80 sono sempre stata molto attiva ma quando mi prende il dolore cioè più volte nella giornata e spesso pure la notte mi piego in due
Vorrei chiedervi anzi vi prego c e un dottore che può aiutarmi? L ultimo gastroenterologo che sono stata mi ha detto che soffrirò così fino alla fine dei miei giorni ,ma io ho due ragazze da crescere e voglio vivere , grazie
Ciao Francesca,
ci dispiace molto del tuo dolore cronico…
Ti auguriamo di risolvere i tuoi problemi di salute al più presto.
Buon tutto!
Redazione VediamociChiara