Mio figlio ha il diabete? Ecco i sintomi a cui prestare attenzione, gli esami da fare e le terapie disponibili
Le cronache purtroppo raccontano ancora oggi di bambini che muoiono per un diabete di tipo 1 non riconosciuto o non trattato adeguatamente. Perché succede? E a quali sintomi dobbiamo prestare attenzione per scoprire se nostro figlio ha il diabete?
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bimbi molto piccoli.
Una grave complicanza del diabete di tipo 1 è la chetoacidosi, condizione in cui gli zuccheri nel sangue schizzano alle stelle, con disidratazione, abbassamento del pH nell’organismo e accumulo di sostanze tossiche (chiamate chetoni) che possono portare fino al coma e alla morte.
L’Italia è uno dei Paesi con la maggiore percentuale di chetoacidosi in Europa, proprio perché la diagnosi di diabete non viene sempre fatta tempestivamente.
Come scoprire se tuo figlio ha il diabete?
Se noti che il bambino ha tanta sete e fa tanta pipì, rivolgiti tempestivamente al pediatra. Nei neonati questa condizione evolve velocemente, per cui nel giro di poche ore o giorni compaiono sintomi evidenti come vomito o sonnolenza, mentre negli adolescenti può essere tollerata per due o tre mesi.
Come avviene la diagnosi di diabete?
Basta un rapido test delle urine, utile a rivelare l’eventuale presenza di zuccheri (glicosuria). Nei neonati, che non possono fare la pipì “a comando”, si può eseguire un esame del sangue per misurare la glicemia.
Se mio figlio ha il diabete, quali sono le terapie?
Viene prescritta una terapia sostitutiva con insulina, che il paziente dovrà continuare per tutta la vita. L’obiettivo della terapia è compensare la mancanza di questo ormone solitamente prodotto dalle cellule del pancreas, che nel diabete di tipo 1 sono distrutte dal sistema immunitario.
Un tempo il paziente aveva mezzi a disposizione limitati, che lo portavano a doversi pungere le dita anche sei-otto volte al giorno.
Oggi grandi opportunità sono fornite dalle nuove tecnologie.
Microinfusori di insulina, sensori continui della glicemia e app hanno migliorano notevolmente la gestione del diabete di tipo 1 nei bambini e la loro qualità di vita.
Il microinfusore di insulina ha eliminato la necessità delle iniezioni. Si tratta di un dispositivo grande poco più di un pacchetto di fazzoletti che permette di infondere continuamente l’insulina. Si nasconde sotto la maglietta e si può togliere durante l’attività sportiva.
Il sensore continuo di glicemia misura la glicemia ogni cinque minuti per 24 ore dando informazioni approfondite al paziente.
Secondo un recente studio, la tecnologia con microinfusore e sensore aiuta ed evitare il 31% delle crisi ipoglicemie in età pediatrica.
Negli ultimi anni sono nate anche diverse app, attraverso le quali i genitori ricevono in tempo reale i valori della glicemia rilevati dagli strumenti sui bambini, in modo da intervenire in tempo in caso di emergenza.
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bimbi molto piccoli. Una grave complicanza del diabete di tipo 1 è la chetoacidosi, che può portare fino al coma e alla morte. Se noti che il bambino ha tanta sete e fa tanta pipì, rivolgiti tempestivamente al pediatra. Per avere una diagnosi basta un rapido test delle urine. In caso di diabete, viene prescritta una terapia sostitutiva con insulina. Oggi i microinfusori di insulina, i sensori continui della glicemia e le app hanno migliorato notevolmente la gestione del diabete di tipo 1 nei bambini e la loro qualità di vita.
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