Quando la testa comincia a far male, quando le tempie iniziano a pulsare, si farebbe di tutto per mandare via il dolore. Il mal di testa continuo è invalidante e con l’aumento della frequenza degli attacchi l’unica cosa che ci viene da fare è assumere un analgesico e così diventa un’abitudine con il rischio di esagerare…
La categoria di medicinali più usata è quella dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che hanno effetto antipiretico, analgesico, antinfiammatorio, come l’ibuprofene o il paracetamolo, acquistabili anche senza ricetta medica. Dai dati dei centri cefalee presenti nel territorio nazionale emerge che la maggior parte dei pazienti col mal di testa cronico abusa di questi analgesici con il rischio di ottenere un effetto boomerang: è noto, infatti, che l’uso eccessivo dei farmaci usati per calmare il mal di testa acuto può a sua volta causare un’altra forma di cefalea, chiamata “cefalea di ritorno”, caratterizzata da una maggiore frequenza degli attacchi e da una resistenza ai farmaci.
Mal di testa e analgesico – Abuso di analgesici
Si parla di abuso di analgesici o di utilizzo eccessivo o di cronicità «quando i giorni in cui si tratta il mal di testa con gli analgesici sono più di quindici al mese, per tre mesi consecutivi» secondo la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC). «Oppure, nel caso dei triptani i giorni devono essere più di otto, sempre per tre mesi consecutivi». L’abuso di questi analgesici deve essere trattato o diminuendo l’assunzione dei farmaci o interrompendo il loro uso; se questo non dovesse funzionare si dovrà procedere con una terapia disintossicante, spesso effettuata in regime di day hospital o di ricovero ospedaliero che vede l’uso di principi d’azione diversi da quelli usati dal paziente per mandare via il dolore emicranico.
Mal di testa e analgesico – Le cure a disposizione
Le cure a disposizione per chi soffre di emicrania dipendono dal numero di attacchi:
- Analgesici e triptani
«L’emicrania che si manifesta per più di 4-fino a 15 giorni al mese si può trattare in due modi. Fino a 4 giorni si prescrive solo una terapia sintomatica, con analgesici o triptani; sopra i 4 giorni si passa invece a una terapia in profilassi con betabloccanti (farmaci di origine cardiovascolare), neuromodulatori, antidepressivi o calcioantagonisti» secondo la SISC.
- Tossina botulinica
L’emicrania che invece si manifesta per più di 15 giorni al mese per tre mesi consecutivi diventa cronica. E per questa situazione «è stata approvata qualche anno fa la somministrazione intramuscolare a piccole iniezioni multiple (circa 30) di tossina botulinica».
- Anticorpi monoclonali
Le recenti novità riguardano le terapie a base di anticorpi monoclonali, molecole in grado di agire non sul sintomo (il mal di testa), ma sulla causa, che stanno facendo registrare importanti miglioramenti nella pratica clinica, riducendo il numero di attacchi in generale. Risultano efficaci anche nelle forme più gravi come l’emicrania cronica e in quelle resistente ad altri farmaci usati in precedenza ed hanno scarsi effetti collaterali.
Vai al sito della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee
Dott.ssa Beatrice Greco biologa per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
…
Take Home Message – Mal di testa e analgesici
Il mal di testa continuo è invalidante e con l’aumento della frequenza degli attacchi l’unica cosa che ci viene da fare è assumere un analgesico e così diventa un’abitudine con il rischio di esagerare…
Tempo di lettura: 1 minuto