Uscire dalla zona di comfort per allenarsi al cambiamento.
Oggi parliamo di un tema che abbiamo già trattato altre volte, ma che oggi trattiamo in una maniera diversa. Ma chi me lo ha fatto fare? Quante volte ce lo siamo chiesto
I consigli e le riflessioni della coach di VediamociChiara dott.ssa Alessandra Bitelli
Noi parliamo tanto di cambiamento: cambia il nostro corpo, le nostre abitudini, cambiano anche tante cose intorno a noi… C’è qualcosa che possiamo fare per allenarci al cambiamento invece di subirlo ogni volta?
Sicuramente sì. Intanto individuiamo i due tipi di cambiamento. Quello che viene chiamato “di tipo 1”, ovvero quello che noi possiamo progettare, programmare. Vedere quali sono le varie azioni, step per arrivare ad affrontare in maniera adeguata questo tipo di cambiamento. Ad esempio un trasloco, cambiare lavoro…
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Infatti! Oppure il cambiamento “di tipo 2” che è quel cambiamento che noi non abbiamo programmato, di natura improvvisa, che ci troviamo ad affrontare. Non sono situazioni piacevoli spesso: può essere una decisione presa da qualcun altro, per esempio cambiare città, oppure un cambiamento derivato da un lutto, oppure da una separazione… tutte cose che non ti aspetti.
Ecco questo è il tipo di cambiamento a cui davvero bisogna allenarsi.
Il mio consiglio potrebbe essere quello di allenarsi intanto al cambiamento di “tipo 1”, e trovarsi così più flessibili, pronti ad affrontare il cambiamento di “tipo 2”, quello inaspettato.
Pensi che possiamo fare qualcosa a livello fisico, intellettuale, per abituarci a questa idea di cambiamento. Magari, come ti dicevo prima, dormire dall’altra parte del letto…
Certo! Qualcuno consiglia anche di cambiare la strada per andare a lavoro, prendere un autobus diverso, cambiare ristorante… Oppure, oltre a queste piccole cose, ci si può allenare ad allargare la propria area di comfort. Quindi non fare le cose a cui si è abituati, che sentiamo far parte delle nostre abitudini quotidiane, ma fare anche qualcosa di diverso. Cioè trovarsi più spesso in quelle situazioni in cui diciamo: “Ma chi me lo ha fatto fare?” Ad esempio, fare un corso di teatro! E una volta sul palcoscenico sentire quelle farfalle nello stomaco, e poi, così facendo, dimostrare a se stessi che possiamo farcela!
Le risposte della dott.ssa Alessandra Bitelli sono tratte dall’intervista realizzata dalla nostra dott.ssa Maria Luisa Barbarulo per Redazione VediamociChiara ©riproduzione riservata
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Puoi contattare direttamente la dott.ssa Alessandra Bitelli scrivendo a alessandra.bitelli@coach4change.it
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Una piccola sintesi di come allenarsi per meglio affrontare il cambiamento assieme alla nostra coach, la dott.ssa Alessandra Bitelli
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