La TOS, la Terapia Ormonale Sostitutiva: i consigli degli esperti
La TOS che è l’acronimo di Terapia Ormonale Sostitutiva deve essere scelta in maniera personalizzata, con l’aiuto del medico, e iniziata al momento giusto, cioè quando la donna è da poco entrata in menopausa. Anche se di grande efficacia nel contrastare i disturbi della menopausa, non è amata da tutte le donne e non è adatta a tutte le donne. Ne abbiamo parlato con
la dott.ssa Stefania Piloni ginecologa amica di VediamociChiara e spesso presente nei nostri eventi
il dott. Roberto Bernorio ginecologo e sessuologo amico di VediamociChiara e spesso presente nei nostri eventi
“Per sempre donne…”
Fu sperimentata negli anni Venti su pazienti che avevano subito l’asportazione chirurgica delle ovaie. La TOS si è diffusa maggiormente negli anni Sessanta, quando il ginecologo statunitense Robert Wilson pubblicò “Forever Feminine” (Per sempre donne), un libro in cui promuoveva la terapia ormonale come garanzia di sessualità attiva ed arma contro l’invecchiamento. Negli anni in cui le giovani donne conquistavano la pillola, le cinquantenni trovavano un modo per contrastare l’avanzamento dell’età.
Oggi la TOS, proprio per la sua capacità di alleviare i sintomi principali delle donne in menopausa, è usata per intervenire sui casi di carenze ormonali, ma deve essere scelta in maniera personalizzata ed iniziata al momento giusto, cioè quando la donna è da poco entrata in menopausa. Laddove c’è un calo di estrogeni ovarici e di progesterone, si interviene con un cocktail di ormoni “mancanti”, capace di sopperire allo squilibrio ed alleviare i sintomi. È usata anche per la prevenzione delle patologie che tipicamente peggiorano nella donna in post-menopausa, come l’osteoporosi.
Esistono due tipi di TOS:
- Convenzionale, basata sul solo estrogeno (generalmente nelle donne senza utero) o sul binomio estrogeno e progestinico;
- Selettiva, che sfrutta le proprietà di una molecola che regola l’azione degli ormoni localmente a carico dei differenti organi.
La TOS attualmente è somministrabile per via orale, transdermica (mediante cerotti o creme-gel) e vaginale.
Una decina di anni fa lo studio WHI (Women’s Health Initiative) ha evidenziato un aumento di rischio del cancro e di disturbi cardiovascolari nelle donne che avevano assunto la TOS per lunghi periodi. Studi più moderni hanno messo in luce i limiti di questo studio che ha cambiato la percezione dei medici e delle donne sull’uso della TOS, perché i risultati erano frutto di dati raccolti su un campione non rappresentativo delle donne entrate in menopausa intorno ai 50 anni. Ha però aiutato a comprendere quali sono le donne che davvero possono beneficiare della terapia ormonale e che la dose, la durata di terapia e il tipo di ormone utilizzato, può fare una grande differenza nel determinare il rapporto rischio/beneficio per ogni donna.
Come funziona la TOS terapia ormonale sostitutiva? Il parere della nostra amica ginecologa dott.ssa Stefania Piloni e del dott. Roberto Bernorio
Dott.ssa Stefania Piloni Quando una donna va in menopausa tipicamente il ginecologo le dice che una delle possibilità nel caso lei abbia tanti sintomi e se i sintomi sono veramente invalidanti la scelta è quella di usare la terapia ormonale sostitutiva che di solito viene suggerita per non più di 5 anni, poi si può passare eventualmente ad altra terapia, o si può anche portare più avanti, ma raramente oltre i 60 anni le donne sono ancora in terapia sostitutiva.
Il rischio di portare avanti la TOS per troppo tempo è quello che la mammella che deve essere più controllata, come la circolazione che la soffre un po’ e bisogna stare un po’ attenti agli indici di coagulazione. Soprattutto quando una donna ha avuto già dei precedenti per il seno, ha una familiarità molto forte per il tumore alla mammella, ha avuto una trombosi o ha avuto un problema di distacco di retina. Non tutte le donne possono fare la terapia ormonale sostitutiva, ma si consiglia alle donne che sono vivacemente sintomatiche e mal sopportano l’ingresso alla menopausa. In Italia il 5% delle donne fa terapia ormonale sostitutiva, al nord il 10% e al sud del 2-3% delle donne per cui possiamo dire che la maggior parte delle donne non usa ormoni in menopausa.
E gli ormoni bioidentici?
La terapia con gli ormoni bioidenticiè cresciuta moltissimo negli Stati Uniti, è arrivata in Europa e si sta affacciando anche le terapie italiane. Fondamentalmente si usano degli ormoni che però derivano dai rimedi vegetali. Per cui dalla raffinazione di alcuni elementi vegetali si possono ottenere anche degli ormoni.
TOS terapia ormonale sostitutiva: il parere del dott. Roberto Bernorio
Dott. Roberto Bernorio Io credo che un concetto importante in medicina sia il rapporto rischio beneficio. Per esempio, abbiamo capito che le donne sintomatiche hanno vampate di calore, hanno un aumento del rischio cardiovascolare. Tenete presente che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo e quindi diciamo che la terapia la facciamo perché è nell’interesse di quella donna e perché bisogna ridurre un rischio ben sapendo che non esiste terapia che fa bene ma non ha qualche effetto collaterale.
Per alcune donne c’è un’indicazione per altre donne non c’è l’indicazione e quindi bisogna personalizzare il tutto come un abito.
La TOS non è indicata in caso di:
- Tumore alla mammella pregresso, sospetto o accertato;
- Altri tumori ormono-dipendenti (ad esempio dell’endometrio) sospetti o accertati;
- Sanguinamenti vaginali non diagnosticati;
- Malattie tromboemboliche o tromboflebiti in atto o recenti;
- Malattie epatiche gravi, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.
Infine 7 punti di AME (Associazione Medici Endocrinologi) per capire se la TOS può essere adatta anche a te
- Possono beneficiare della terapia le donne con vampate e sudorazioni notturne con un’età inferiore ai 60 anni, in menopausa da meno di 10 anni
- Le donne con menopausa precoce, in assenza di contro-indicazioni, possono assumere la terapia fino al raggiungimento dell’età media della menopausa (48-52 anni)
- Studi osservazionali hanno dimostrato che l’incidenza del trombo-embolismo venoso, uno degli effetti collaterali della TOS, è minore con le formulazioni trans-dermiche rispetto a quelle orali
- No al “fai da te”. Infatti, non dovrebbero essere utilizzati preparati a base di ormoni naturali bio-identici (estradiolo, estriolo), se non approvati dagli organi regolatori, perché potenzialmente dannosi
- La terapia ormonale sostitutiva non è raccomandata per la prevenzione primaria o secondaria delle malattie cardiovascolari o della demenza
- Le terapie non ormonali con dimostrata efficacia nei confronti dei sintomi vaso-motori includono: i farmaci che inibiscono la ricaptazione della serotonina usati a basso dosaggio, quelli che inibiscono la ricaptazione della serotonina-norepinefrina e il gabapentin. Hanno dimostrato efficacia anche le misure che portano a perdita di peso, l’ipnosi e la terapia comportamentale
- Per le donne che presentano solo sintomi genito-urinari è raccomandato l’uso di estrogeni locali
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>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
– Menopausa – Prevenzione in ogni fase della vita – Ministero della Salute
– Benessere in menopausa – Il Vademecum dell’associazione ONDA – Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna e di Genere
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Per un ulteriore approfondimento consulta la nostra sezione interamente dedicata al tema della ”Menopausa”
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Oggi la TOS la Terapia ormonale sostitutiva è consigliata per la sua capacità di alleviare i sintomi principali delle donne in menopausa, è usata per intervenire sui casi di carenze ormonali, ma deve essere scelta in maniera personalizzata e con l’aiuto del medico, ed iniziata al momento giusto, cioè quando la donna è da poco entrata in menopausa. I consigli degli esperti dott.ssa Stefania Piloni e dott. Roberto Bernorio e di AME Associazione Medici Endocrinologi
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2 risposte
Evviva la Tos, da quando l’ho iniziata è sparito il mal di testa!
Non sei la prima che ce lo dice