Che gran nostalgia che ho. È qualcosa che mi lacera, che non ha fine, che non trova consolazione.
È un peso che mi trascino dietro ovunque io vada, che rende vuote e insignificanti le parole delle persone, insopportabile la gentilezza di uno sconosciuto, arido alla vista persino un giardino lussureggiante.
Ho nostalgia del tempo che è stato, di quel passato che era amore per la vita, ansia di trasformare l’incertezza in una nuova scoperta.
Mi manca l’odore di quei giorni, la dolcezza del tuo sguardo, le corse per raggiungere il sole al tramonto sulle onde del mare.
Ho nostalgia dei miei sogni, della paura dietro i nostri sorrisi, delle promesse che mi facevi e che se ne andavano subito via col vento.
Facevamo l’amore la mattina presto, dopo che tutti erano andati a lavorare. Socchiudevo la porta di casa e aspettavo a occhi chiusi, decifrando i rumori, contando i tuoi passi fino a raggiungere il mio abbraccio, le mie labbra che avevano sognato il tuo sapore per tutta la notte.
Poi ridevamo, mettevamo su un po’ di musica e fumavamo le sigarette lunghe e fini di mia madre. Dopo esserci amati ci preparavamo a passare il tempo nell’attesa di amarci nuovamente.
La passione era la mia forza, l’arma con la quale sconfiggevo il timore di perderti, ma anche di godere della tua assenza.
Ho nostalgia di quei giorni in cui niente era davvero importante oltre i miei desideri. Era come vivere al centro del mondo e nello stesso tempo al di fuori di tutto.
Mi manca quella ragazza che un giorno, senza dire niente, se n’è andata chissà dove. Il mio unico rimpianto è di aver lasciato che se ne andasse, di aver creduto che la sua partenza non sarebbe stata un abbandono.
Non mi resta che cercarla nella mia memoria, nella luce dei tramonti, nell’eco del vento che riporta alle mie orecchie antiche promesse mai mantenute, in quei baci e abbracci appassionati avvolti in nuvole di fumo.
Ogni giorno lascio aperta la porta del mio cuore e chiudo gli occhi sperando di sentirla tornare, sedersi accanto a me e stringermi la mano.
Saremmo nuovamente insieme, io e lei, ad affrontare le incertezze come fossero delle scoperte, a combattere ridendo il timore della fine, a brandire la passione di fronte alla crudeltà della vita.
Così la nostalgia si dissolverà fra i sospiri d’amore e i giardini in fiore avranno il profumo di una nuova primavera.
Milena Martin per Redazione VediamociChiara
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