Ipotiroidismo Maschile: Sintomi, Cause e Prevenzione. Ne abbiamo parlato con il prof. Edoardo Guastamacchia
La nostra dott.ssa Maria Luisa Barbarulo intervista il prof. Edoardo Guastamacchia del Collegio Direttivo AME Associazione Medici Endocrinologi sul tema Ipotiroidismo maschile: sintomi, cause, incidenza e prevenzione
Ipotirodismo maschile sintomi – Come si manifesta l’ipotiroidismo nell’uomo e a uso avviso quanto è diffuso nel nostro Paese?
La diffusione dell’ipotiroidismo in generale rappresenta una delle manifestazioni più frequenti nelle patologie endocrino-metaboliche. Sappiamo che subito dopo il diabete, la tiroide, la ghiandola interessata dal punto di vista epidemiologico è l’ipotiroidismo. Dopo il diabete è la malattia più frequente.
È sicuramente più frequente nel sesso femminile, rappresenta circa il 5% della popolazione nazionale. Nel sesso maschile la percentuale di ipotiroidismo è sicuramente inferiore, circa un 1/10 di quello che accade nella donna, ma sicuramente negli ultimi tempi anche nell’uomo questa patologia è in crescita, e ovviamente si pensa a tutta una serie di fattori, fra i quelli quelli ambientali, rappresentano sicuramente un fattore di estrema importanza.
Prof. Guastamacchia, l’ipotiroidismo maschile può essere collegato ad una predisposizione genetica o è una condizione/patologia che ha poco a che vedere con i nostri genitori?
Sicuramente, come tutte la patologie in genere, la familiarità o la genetica, può avere sicuramente un ruolo, non c’è dubbio. Ma in realtà, l’ipotiroidismo, solitamente, si manifesta, come accade anche in Italia, per una condizione di carenza iodica. E questo è uno dei problemi che in passato era molto più sentito. Fortunatamente adesso con la iodio profilassi che è stata, da diversi anni, sostenuta e “stressata”, dal punto di vista mediatico, la carenza iodica in realtà oggi, ha minore importanza, anche se non bisogna assolutamente abbassare la guardia.
Ipotiroidismo maschile sintomi e cause – Quali cause possono portare all’ipotiroidismo?
Sicuramente tra le cause principali di ipotiroidismo, a seguire, c’è una causa immunitaria. Come sappiamo la tiroidite di Hashimoto, è una delle cause più frequenti di ipotiroidismo, caratterizzata dalla presenza di anticorpi che, in qualche modo ledono la tiroide e ne riducono la funzione.
L’importante è cercare di individuare i sintomi dell’ipotiroidismo, perché essi spesso, mimano altre situazioni cliniche, ed è questo il motivo per il quale la patologia viene spesso misconosciuta, e viene diagnosticata con difficoltà, soprattutto tardivamente.
Ci sono altre cause che possono portare all’ipotiroidismo?
Solo in casi meno frequenti, si può avere un deficit ipofisario, dovuto appunto a delle patologie che possono interessare l’ipofisi, che riducono la produzione del TSH, in questo caso avremo sia il TSH basso che l’FT4 basso. Parleremo in questo caso di ipotiroidismo secondario o centrale.
C’è da considerare che il follow-up dei pazienti ipotiroidei va condotto con la valutazione del solo TSH, che ci dice in realtà se la terapia eventuale, sostitutiva, che in questi pazienti è ovviamente necessaria, è adeguata o meno. È chiaro che il range del TSH, i valori del TSH, devono essere contenuti nel range del laboratorio di riferimento.
Ipotiroidismo maschile sintomi – Quali sono?
I sintomi sono quanto mai variabili. Si può passare ad una condizione di lieve depressione, ad una condizione di lieve sovrappeso, oppure obesità, a segni di tipo generale, tipo bradipsichismo, cioè non molto entusiasmo in tutte le manifestazioni della vita, bradicardia, cioè ridotta frequenza cardiaca, stipsi ostinata, secchezza della cute e tanti altri segni per i quali il paziente spesso pensa ad altro, non ovviamente alla tiroide.
E vorrei sottolineare un altro sintomo che può interessare il paziente di sesso maschile è un problema relativo al deficit erettile, non solo. Anche la spermiogenesi, in condizioni di ipotiroidismo franco, può ovviamente subire delle limitazioni.
L’ipotiroidismo maschile – Cosa si può fare per migliorare i tempi della diagnosi?
Ecco perché è importante che si facciano degli incontri, dei convegni, anche con i medici di medicina generale, in maniera da indicare loro quali sono i segni che possono portare, in maniera più veloce, ad una diagnosi di ipotiroidismo.
Prof. Guastamacchia, quali sono gli esami di laboratorio e gli accertamenti adatti a diagnosticare l’ipotiroidismo?
Sono gli ormoni classici, prodotti dalla tiroide. Cioè l’FT4 e l’FT3. Cioè la Tiroxina (o T4) e la Triiodotironina (o T3). In realtà, oltre questi due ormoni, c’è da valutare il TSH, che invece è un ormone prodotto dall’ipofisi. Siccome esiste un feedback tra TSH e FT4 in particolare, laddove c’è un carenza di FT4, quindi di produzione di ormone tiroideo, il TSH prodotto dall’ipofisi, solitamente aumenta, perché la ghiandola ipofisaria che è la maestra d’orchestra che ha sotto di sé la regolazione di tutte le altre ghiandole endocrine, accorgendosi di questa pigrizia, tramite il TSH cerca di stimolare la tiroide, a produrre ormoni tiroidei in quantità adeguata. Quindi avremmo un FT4 basso e un TSH alto.
Prof. Guastamacchia, pensa che la popolazione debba essere sensibilizzata sul tema dell’ipotiroidismo maschile. E se sì, come?
Sicuramente dal punto di vista mediatico è importante far conoscere sia i sintomi, anche precoci della patologia tiroidea e, ovviamente, con delle indicazioni ben precise rivolte sia ai medici di famiglia e sia in generale a coloro che potrebbero usufruire precocemente di terapie.
Ipotiroidismo maschile e iodio profilassi – Diffondere una maggiore cultura della tiroide e della iodio profilassi
Direi che sicuramente è necessario introdurre, a livello anche scolare, oltre a far conoscere bene il problema della iodio –profilassi, che probabilmente non in tutti i luoghi italiani è ben conosciuta, quindi sostenere questo impegno, anche suggerire, a livello di ambulatorio o altro, dei segni, sintomi, che possono immediatamente far indirizzare, non solo il medico di famiglia, ma lo stesso paziente, verso la giusta diagnosi, e non disperdersi in altri rivoli. Il paziente ipotiroideo si rivolge a volte anche allo psichiatra o dal neurologo, ma un medico di famiglia attento, dovrebbe essere in grado di fare da filtro e quindi non far perdere tempo inutile al paziente.
La dott.ssa Maria Luisa Barbarulo intervista il prof Edoardo Guastamacchia per la Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
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Intervista al prof. Edoardo Guastamacchia, del Collegio Direttivo AME Associazione Medici Endocrinologi sul tema dell’ipotiroidismo, una patologia diffusa non solo tra il sesso femminile.
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2 risposte
la stampo subito, devo farla leggere ad una mia amica che ha il figlio con qualche problema iniziale di tiroide
Grazie per il tuo commento Giovanna. Facci sapere. A presto e buona giornata! … Redazione di VediamociChiara