Alle volte penso che mi dovrei ubriacare d’amore. Ma sì, perdere il controllo, darci dentro, vedere cosa succede a non avere freni. Soffrire, ridere d’amore, sospirare e fare stupidaggini per amore.
Una volta, ad una festa, un ragazzo che mi piaceva da matti mi ha baciata e poi mi ha detto in un orecchio di andare via con lui.
Presa dal panico mi sono nascosta in bagno per mezz’ora e poi, senza dire niente a nessuno, sono scappata prima della mezzanotte, come Cenerentola.
Quella notte mi sono sentita così stupida e ho pianto così tanto. È come se improvvisamente mi fossi resa conto come io sia fatta veramente e quanto sarei stata infelice in futuro.
Mi ricordo che da piccola disegnavo sui muri di casa. Era qualcosa di istintivo. Ma le grida e le botte di mamma mi hanno convinta a smettere.
Per un periodo in tutta casa non è stato possibile trovare in giro niente che potesse essere usato per scrivere o disegnare.
Una volta, mossa dalla rabbia, ho spostato l’armadio di camera mia e ho disegnato su quel muro tutta la notte. Poi ho rimesso il mobile al suo posto.
Siamo un po’ tutti psicologi di noi stessi, ma certo non occorre una gran perspicacia per dire che gran parte dei miei traumi provengano dal rapporto complicato che ho avuto con mia madre.
Tempo fa ho visto un video stupido in cui una signora, per evitare che il figlio imbrattasse i muri coi suoi scarabocchi, aveva incollato una carta da parati lavagna in modo che il bambino possa disegnare coi gessi colorati. Il video terminava con la donna sorridente che guarda il figlio e lo accarezza sulla testa.
Non sono riuscita a trattenere le lacrime. Ho singhiozzato non so per quanto e ho consumato un’intera scatola di fazzoletti.
Sono una donna inibita, è così che si dice. E questo mi ha creato non pochi problemi per tutta la mia vita. In amore sono un disastro, fuggo pur di non provare sentimenti di vergogna o di colpa.
L’altro giorno mi ha chiamata e mi ha chiesto di farle visita a casa sua, dove ho vissuto anche io fino a vent’anni. Ci siamo sedute sul divano e, senza giri di parole, mi ha detto che sta male.
Mi ha domandato se secondo me lei sia stata una buona mamma e io non ho saputo cosa rispondere.
Siamo rimaste in silenzio per un po’ e poi le ho chiesto se lei si fosse mai ubriacata d’amore, stordita d’amore, se fosse mai impazzita per amore.
Volevo sapere se il suo cuore si fosse mai gonfiato d’amore fino ad esplodere o se si fosse mai frantumato in mille pezzi.
Lei mi ha sorriso, si è accesa una sigaretta e ha guardato fuori dalla finestra.
Sono andata nella mia antica stanza e ho spostato l’armadio. Il disegno era ancora lì, esattamente come lo ricordavo.
Mio padre e mia madre in piedi di fronte alla staccionata del giardino e io, con un gran bel paio di ali, volo in cielo in direzione di un arcobaleno coloratissimo che finisce il suo arco dentro un enorme cuore.
Milena Martin per Redazione VediamociChiara
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