Un decalogo firmato dalla psicosessuologa dott.ssa Patrizia Pezzella.
Uno modo per fare di questa festa un’occasione di crescita personale, come suggeriva Jung.
Natale è la regina delle feste e, in ogni parte del mondo, con tradizioni e religioni diverse, il Natale è festeggiato dai bambini e dagli adulti. E’ la festa più sentita dai cristiani, ma in ognuno evoca emozioni e ricordi. La nostalgia di certi momenti, i colori, gli odori, l’attesa di Babbo Natale, i doni, i giochi… caratterizzano la memoria storica di ognuno di noi a cui si associano personali ricordi.
Il 25 Dicembre in realtà è una data simbolica
Nonostante gli storici di ogni tempo abbiano cercato di risalire alla vera data della nascita del Cristo, a tutt’oggi non la conosciamo con certezza. Fonti storiche riportano che i cristiani nei primi due secoli dopo la nascita del Cristo non celebravano il Natale, e da uno scritto di Clemente di Alessandria è riportata quale data presunta della nascita di Gesù il 28 agosto. Soltanto dal IV secolo è stata fissata quale data della sua nascita il 25 dicembre per la Chiesa di Occidente e il 6 gennaio per i cristiani di Oriente.
I cristiani avrebbero scelto il 25 Dicembre dalla festività del Sol Invictus “sole vittorioso”, la festa del sole che rinasce voluta dall’ Imperatore Aureliano nel 274, per onorare la divinità Mitra che vince le tenebre. Il 25 dicembre era la data del solstizio d’inverno ovvero il momento in cui le giornate iniziavano ad allungarsi. Questa eliolatria (adorazione del sole) aveva un grande seguito da parte della popolazione dell’antica Roma e l’imperatore ne aveva così sfruttato il culto.
Da qui l’immagine di Cristo-sole e l’adorazione di Gesù proposta come luce del mondo.
Accanto a questa ipotesi se ne aggiunge un’altra legata ai calcoli di un teologo cristiano, Tertulliano, che faceva coincidere la morte di Gesù al 25 marzo e la nascita al 25 Dicembre (nove mesi di gestazione). Seguendo la visione tipica del mondo antico che associava l’inizio e la fine come un cerchio che si chiude.
La celebrazione della natività, nonostante la data precisa resti misteriosa, ci permette di rinnovare ogni anno la magia della festa.
E’ importante cercare di evitare la commercializzazione dell’evento religioso e non religioso, che se ai più genera frenesia ed eccitazione e a molti non risparmia tristezza e depressione. E coltivare invece un sentimento spirituale (anche se non si è credenti), in modo da festeggiare una rinascita individuale.
Il Natale è la festa della buona relazione con il proprio Sé
Secondo Carl Gustav Jung, l’albero di Natale è il simbolo di quel processo di crescita che Jung definisce “individuazione”. Ovvero saliamo per raggiungere uno stadio più alto di consapevolezza, di spiritualità, di amore.
Jung fa notare che l’albero di Natale appartiene ad una tradizione pagana che risale al XVII secolo e che si è diffusa nella comunità cristiana. “L’ Albero di Natale”, afferma Jung, “è una di quelle usanze che nutrono l’anima, che nutrono il mondo interiore”.
L’albero in questa lettura rappresenta il simbolo di una trasformazione, della autorealizzazione spirituale (anche per chi non ha la fede religiosa), in modo da poter festeggiare una rinascita individuale.
Proviamo anche a vivere un po’ il natale dell’invitto (divinità solare) per 365 giorni con piccoli riti e abitudini nel nostro calendario personale.
Un decalogo per far durare la magia del Natale tutto l’anno:
- Il primo potrebbe essere quello di regalare ogni giorno una gentilezza a qualcuno
- Essere consapevoli di sé stessi e di coltivare l’autoconoscenza
- Di informarsi, di mantenersi curiosi e di sviluppare una capacità critica
- Ridere il lunedì mattina
- Di lavorare con entusiasmo
- Di dedicare tempo ai propri affetti, ai familiari e ai figli
- Non lamentarsi se è troppo caldo d’estate o troppo freddo d’inverno
- Di fare talvolta un regalo speciale ad una persona speciale
- Evitare sprechi alimentari e l’acqua
- Di non dimenticare di concedersi piccoli piaceri quotidiani e che quest’ultimi non devono coincidere con un arsenale di sex toys.
Un Buon Natale a tutti!
Nota bibliografica: C.G. Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, 1977 (ed it.), Bollati Boringhieri
Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata
Puoi contattare direttamente la dott.ssa Patrizia Pezzella
www.terapiasedutaunica.it
www.vaginismoroma.it
…
Take Home Message
Il Natale è una festa speciale anche per i non cristiani. Ecco un decalogo firmato dalla psicosessuologa, dott.ssa Patrizia Pezzella per fare di questa festa un’occasione di crescita personale, come suggeriva Jung.
Tempo di lettura: 3 minuti