Facciamo chiarezza sui Probiotici
Abbiamo intervistato il Professor Franco Vicariotto, ginecologo e membro del board scientifico di IPA, l’Associazione Internazionale dei Probiotici, per fare chiarezza sui probiotici e sul loro uso. Ecco le sue risposte.
Buongiorno da Maria Luisa Barbarulo nello spazio social di VediamociChiara. Buongiorno a tutte le nostre ascoltatrici e a tutti i nostri followers e buongiorno al professor Franco Vicariotto. Buongiorno Franco!
A voi carissimi, è un piacere essere qui con voi.
Ho invitato qui con noi il professor Vicariotto, che è ginecologo a Milano e fa parte del board scientifico di IPA, ovvero l’Associazione Internazionale dei Probiotici, perché vorrei chiarire con lui alcuni punti che mi sembrano molto interessanti su questo tema. Quindi Franco, intanto grazie per essere qui con noi.
Figurati!
Grazie del tuo tempo a nome di VediamociChiara e di tutte le nostre utenti.
La prima domanda che ti voglio fare è proprio: di cosa si occupa l’IPA, di cosa si occupa l’Associazione Internazionale?
Negli ultimi anni il mondo dei probiotici è esploso. Ricordate, siamo partiti dal concetto di fermento lattico solamente di utilizzo del
gastroenterologo o magari del pediatra, successivamente questo mondo è esploso. È esploso il mondo dell’integrazione ed è diminuito quello dell’uso del farmaco, per il grande dramma dell’antibiotico-resistenza. Quindi tutto quello che noi scopriamo che possa aiutare, in questo caso le donne visto che ci occupiamo di women’s health,, delle loro patologie, che non siano antibiotico, è una cosa buona.
Quindi sono nate giustamente delle associazioni, tra cui l’International Probiotics Association che è una delle più importanti, che ha necessità e dovere di regolare. Nel senso che il farmaco segue un regolatorio molto preciso, delle regole importanti, viene “controllato”. Il problema è che nel mondo dell’integratore o del nutraceutico, a cui appartiene il concetto del probiotico quindi del naturale, qualche volta c’è il rischio di non controllo. Ecco per cui serissime associazioni internazionali, a cui ho l’onore di appartenere, si occupano appunto di fornire poi all’utente che spende soldi e si fida di comprare un prodotto, un prodotto che sia super controllato.
Benissimo, grazie per questo chiarimento che, secondo me, è molto importante dare ai nostri utenti.
Parlavamo del fatto che c’è un nuovo regolamento della Comunità Europea proprio sui probiotici, in cosa si traduce per l’utente finale?
Allora, l’utente finale deve sapere. Noi abbiamo fatto education, anzi vi ringrazio per questa possibilità perché appunto questo mondo dell’integrazione, il mondo dei probiotici, è esploso con dei vantaggi e degli svantaggi.
I vantaggi sono che integrarsi in maniera corretta, utilizzare qualcosa che non è farmaco è importante soprattutto per la donna e per le sue patologie. Ma il rischio di decidere da soli qualche volta e di non essere abbastanza edotti e informati, questo è un rischio che possiamo correre.
Che cosa è cambiato nel regolatorio? Facciamo chiarezza. I probiotici si possono usare, stiamo parlando di donna e di patologie femminili, per bocca e per uso topico vaginale. Allora, il regolatorio un anno e mezzo fa (poi col virus si era bloccato ma adesso è definitivo) ha deciso che quello che va in vagina, e che noi chiamiamo “medical device”, deve essere prodotto, certificato, come un farmaco. Quindi non si possono mettere più prodotti vaginali con probiotici vivi che non siano farmaco. Quindi questo ha portato ulteriormente le aziende a fare una grande scrematura. Sono rimasti solamente quelli molto bravi, quelli molto istruiti, quelli che avevano già preventivato questo problema e che hanno sul mercato farmaci vaginali.
Mentre per bocca, per ora, e sottolineo per ora, quello che noi chiamiamo “oral supplement” si può comprare, prescrivere, anche da soli in automedicazione. Vado dal farmacista e chiedo: “sa dottore, noi che ci conosciamo, io vorrei prendere dei probiotici, quali mi consiglia?”. E il farmacista può dare dei probiotici, consigliare dei probiotici, e questi probiotici non sono farmaci, ma integratori. Il mio sottile “per ora”, qual è? La potenza del probiotico, questi nuovi ceppi di probiotici, così specifici. hanno un’attività così importante che il regolatorio secondo me tra qualche anno comincerà a dire: “stiamo attenti anche cosa diamo per bocca a queste donne, quanti soldi facciamo spendere”. Il costo medio giornaliero è da 1.2 a 1.5 euro al giorno. Quindi sono soldi!
Quindi una cosa importante, certo.
Il medico, o il ginecologo in questo caso, deve avere una prescrizione etica. E le aziende devono appunto essere controllate.
Per ora abbiamo prescrizione e utilizzo vaginale, con probiotici vivi, deve essere registrato solo farmaco. Invece per bocca i probiotici vivi è un mercato immenso. Il mercato italiano, assieme al mercato spagnolo, in Europa è il numero uno sull’utilizzo dei probiotici e sta tirando altri mercati internazionali. I primi anni che andavo negli Stati Uniti quando dicevo che mi occupavo di integrazione di probiotici venivo guardato in modo molto strano! L’americano con il farmaco, la medicina, FDA che è la Food and Drug Administration… Adesso c’è un’esplosione di mondo naturale e integrazione di probiotici anche, finalmente, negli Stati Uniti.
Benissimo, decisamente molto interessante. Quando parli di farmaci, parli di farmaci su prescrizione o di farmaci che sono SOP, quindi senza obbligo di prescrizione?
Che differenza c’è? Nel senso, quand’è il caso, a tuo avviso, di assumere uno o di assumere l’altro tipo? C’è una regola da seguire?
Questa è una domanda difficile, non è giusto che io tiri il carro in un senso o nell’altro ma sarò molto sincero. Siamo partiti super affezionati sul concetto di prescrizione vaginale. Aspetta, facciamo un passo indietro: di cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di patologie vulvo-vaginali cioè di vaginiti in questo caso, perché poi il probiotico per bocca serve per mille altre cose: l’asse intestino-cervello, l’asse intestino-vescica, le cistiti…In questo caso noi stiamo parlando di mettere in vagina un prodotto che aiuti la donna nella sua drammatica gestione delle recidive delle vaginiti che storicamente sono la candida e la vaginite batterica. Questi sono i due grandi nemici con dei numeri mondiali enormi. Tu pensa che la prima causa di visita ginecologica nel mondo occidentale, è la vaginite. È il motivo per cui la donna dal ginecologo, durante le sue quattro età importanti, va sicuramente sono le vaginiti. Allora a questo punto non possiamo dare sempre l’antibiotico, abbiamo parlato di antibiotico-resistenza. L’antibiotico cura la punta dell’iceberg ma quello che c’è sotto l’oceano, che è la base dell’iceberg che sono le recidive se non andiamo alla fonte del problema, a sistemare questo microbioma vaginale, a fare un restoring del microbioma vaginale, con, per esempio, dei probiotici, non ne usciamo più.
Allora, siam partiti con questi probiotici vaginali.
L’orale era più, ripeto, del mondo gastro e del mondo pediatrico, del mondo internista, diarrea, diarrea del viaggiatore, problemi di intestino. Qual è il problema dell’orale: deve dimostrare la colonizzazione vaginale, è una lunghissima strada sul prendere il probiotico per bocca, fargli passare lo stomaco, l’intestino, deve arrivare nelle feci e deve trasmigrare in vagina. Molti lo fanno e lo fanno bene, ma questa colonizzazione vaginale di questo lungo viaggio deve essere dimostrata. Invece se tu hai la vaginite, prendi la candeletta col tuo probiotico, e lo metti in vagina sei sicuro che sei già arrivato sul target di riferimento.
Quindi c’è questa doppia possibilità, direi che forse nelle fasi acute e subacute la somministrazione vaginale è più diretta, crea proprio un biofilm positivo che va a fare la guerra con il biofilm negativo dei patogeni. La candida perché non guarisce? Perché ritorna? Perché, come tutti ormai sanno, vive nell’intestino, si virulenta sempre, spesso, frequentemente in vagina perché forma un vero e proprio biofilm. Si organizza in un esercito e questo esercito qualche volta è sconfitto di più da un biofilm di probiotici che dallo stesso antibiotico.
Quindi non è meglio uno o meglio l’altro. Diciamo che vaginale, ma questa è un’ovvietà, arriva subito sul target di riferimento e cioè contro la candida o la vaginosi batterica. Le ragazze lo sanno quella batterica è la vaginite con perdite molto odorose, con odore importante, non bianche dense come quelle della candida con il prurito, ma delle perdite fastidiosissime perché hanno questo odore importante. Queste sono le due vaginiti che traumatizzano durante la vita della donna, con le recidive. Ricordiamoci che il problema non è una vaginite acuta al mare, “quest’estate mi è venuta la candida”, eh va bene, ti è venuta la candida, passerà! Ma il problema psicologico, fisico ed economico delle ragazze, delle donne, è la recidiva che può avere conseguenze anche a livello di rapporto di coppia.
Ecco perché è importante avere a disposizione questi probiotici orali o vaginali. Ma ripeto il vaginale funziona molto bene anche se ci siam trovati nudi però del vaginale, perché tutte le pubblicazioni fatte, senza fare riferimento, pubblicazioni mie sui probiotici vaginali che non erano farmaco, a questo punto non li possiamo più utilizzare.
Esistono in commercio, tutt’ora probiotici vaginali farmaco che hanno un’ottima attività contro le vaginiti.
Benissimo, grazie per questo chiarimento.
A tuo avviso, quali sono i ceppi più efficienti? Tu sicuramente nell’ambito della tua esperienza hai valutato quelli che potrebbero essere più efficienti.
Io ho parlato all’inizio di questo bellissimo termine “ceppo-specificità”. Siamo partiti tanti anni fa dall’idea “prendo un po’ di fermenti lattici”, “ah quanti miliardi?”. Ancora in certe pubblicità si parla di “tanti miliardi di fermenti”.
Qui il mondo è completamente diverso. Qui non si parla di quantità, ma di qualità. Cioè di dimostrare, come per un farmaco, in vitro e in vivo, che quel ceppo che io prescrivo alla mia paziente, facendole spendere un euro e mezzo al giorno, abbia un’attività diretta, cioè una ceppo-specificità, contro le vaginiti per esempio. Quindi cominciamo a scremare, ad utilizzare, a prescrivere solamente prodotti con ceppi che abbiano una letteratura dimostrata e specifica sul loro funzionamento. Per esempio, il lactobacillus plantarum è un lattobacillo che funziona benissimo sull’attività topica vaginale. Il genere è lattobacillo, il genere è plantarum e poi c’è una certa desinenza che è il ceppo. Cioè non tutti i lattobacilli e non tutti i plantarum funzionano allo stesso modo, ma solo il ceppo con un certo numerino, che adesso non è il caso che io dica in diretta. Quindi “ti do del lattobacillo plantarum” non vuol dire niente. “Ti do il lattobacillo plantarum, numero XXX, il quale è stato studiato e dimostrato che funzioni.
Benissimo. Anche questo è importante, perché noi cerchiamo di informare le nostre utenti a questo riguardo, in modo che anche quando vanno dal medico, quando vanno in farmacia, possano richiedere qualcosina in più, per essere certe di assumere ciò che a loro serve, che mi sembra molto importante.
Un’ultima domanda che ti voglio fare riguarda la conservazione di questi lattobacilli, perché mi spiegavi sempre che c’è un discorso importante a questo riguardo.
Sì, torniamo al discorso iniziale, cioè alla filiera di produzione. Torniamo al fatto che non stiamo facendo un integratore in una farmacia, dove magari la farmacista gentile prende due, tre cose naturali e le mette insieme e fa un qualcosa diuretico e dimagrante. Qui stiamo parlando di ceppi di batteri vivi, che hanno questa funzione di comportarsi come probiotico. Quindi tutta la filiera di produzione è una filiera importantissima.
La conservazione va fatta assolutamente del ceppo madre congelato, cioè tu crei questo ceppo madre, questo ceppo, abbiamo detto lactobacillus plantarum e lo devi congelare. Poi devi farne un prodotto finito, lo devi tenere a -50, -80 gradi, come i nostri vaccini, poi per fare un prodotto finito la prendi, metti un eccipiente, stando attento al problema della stabilità. Questo è un altro problema: questo ceppo vivo di probiotici non può essere mescolato con qualsiasi altro prodotto, perché magari lo spegne, magari lo uccide. Magari poi quando lo metti in vagina o lo prendi per bocca è già bello che morto.
Una delle grandi critiche che fanno anche i colleghi quando io tengo le relazioni è “ma Franco, chi mi dice che queste cose che tu mi fai prendere per bocca o mettere in vagina arrivino vivi, rimangano vivi e funzionino?”. Il problema di conservazione, l’attenzione al prodotto diventano fondamentale. Quindi, una volta fatto il prodotto che è compatibile e stabile, poi alcuni vanno dentro il frigo, alcuni invece non hanno bisogno del frigo, a seconda della composizione etc. Le compresse dure vaginali no, per esempio, le compresse soft, invece, hanno bisogno del frigorifero.
Benissimo, allora noi ti ringraziamo, ti ringrazio io a nome di VediamociChiara e di tutte le nostre utenti. Ti lancio anche l’idea di fare un evento dedicato a questi argomenti, magari al ritorno delle vacanze, magari cercheremo di fissare una data insieme. Magari lo faremo online o dal vivo, a seconda…
Volentieri! Oggi abbiamo parlato di vaginiti che è un’importantissima nicchia dell’utilizzo di probiotici, ma ricordiamoci che in tutte le età della donna, adolescenza, età fertile, gravidanza e menopausa, ci sono indicazioni di utilizzo di probiotici per motivi anche diversi dalle vaginiti.
Benissimo, ripeto, ti ringraziamo a nome di VediamociChiara e di tutte le nostre utenti e speriamo di vederci presto! Arrivederci!
Grazie, ciao a tutti!
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message – Facciamo chiarezza sui probiotici
Abbiamo intervistato il Professor Franco Vicariotto, ginecologo e membro del board scientifico di IPA, l’Associazione Internazionale dei Probiotici, per fare chiarezza sui probiotici e sul loro uso. Ecco le sue risposte.
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