Anche le esigenze personali seguono un trend. Io stessa ne sono sorpresa, eppure è così…
Proprio come la moda nell’abbigliamento, sembrerebbe che, anche ciò che ci fa stare bene in qualche modo segua l’onda. Proprio come se il benessere, o meglio il desiderio di benessere sia accompagnato da emozioni e desideri “in voga”. Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, ispirata dalle richieste che mi venivano fatte dalle clienti riflettevo sul fatto che l’estate, in particolare il periodo delle vacanze, è il momento giusto per fare dei piani. Siamo rigenerate e motivate per sostenere nuovi inizi, ma soprattutto siamo pronte per affrontare nuove sfide e quindi proiettate verso obiettivi pensati impossibili fino a poche settimane prima.
L’estate appena finita sembra essere stata segnata, invece, dal desiderio di riflessione
Complici, forse, le altissime temperature, quest’estate ci siamo un po’ impigrite e abbiamo iniziato a viaggiare emotivamente verso la scoperta di sensazioni insolite. Le donne quest’anno, insomma, si sono aperte a meditazioni e ponderazioni prettamente emozionali.
La medicina emozionale
Le vacanze sono vacanze proprio perché tutto si ferma, il turbinio del lavoro, la famiglia, la scuola, anche la salute, nella maggior parte dei casi, d’estate migliora, ma soprattutto, in vacanza, tacciono le responsabilità, che sono la maggiore fonte di stress e causa di malattie.
Così nel silenzio dei nostri pensieri possiamo finalmente ascoltare le emozioni che talvolta ci parlano con linguaggio non proprio familiare, ma abbiamo tempo per rifletterci, comprendere in quale direzione ci portano e scegliere se trasformarle nella medicina della nostra anima, oppure lasciarle passare senza dar loro confidenza.
Quando si parla di emotività, ho notato che le persone si spaventano un po’, quasi fosse proprio quella la malattia. In realtà, le emozioni, se lasciate libere, positive o negative che siano, sono proprio l’antidoto al malessere, qualunque sia la strada che prendono.
La storia di Anna
Così quando Anna mi racconta la sua storia facciamo insieme un piano di recupero, scoperta e valutazione delle sue emozioni. Anna ha scoperto quasi per caso che una persona di cui non aveva mai approfondito la conoscenza, è capace di smuovere la sua curiosità, il suo interesse che da tempo era sopito. E senza pianificarlo si trova a pensarci, nelle riflessioni estive, molto più spesso di quello che vorrebbe.
È un po’ inquieta quando me ne parla, ma comprende che voltarsi dall’altra parte e far finta di niente non è nella sua natura. Di fatto, prova ad allontanarne il pensiero, a rinnegarlo ma si ammala inspiegabilmente di frequente, in qualche modo la sua parte femminile le sta dando forti segnali di arresto. Le sta dicendo: “Cercare di riaddormentarsi quando ormai si è svegli, è veramente inutile”. Decide così di rischiare un po’, almeno nei pensieri, e di vivere quello che arriva, pianificando appunto la ristrutturazione delle emozioni almeno per capire se e quanto ne valga la pena.
A questo punto il domandone finale è: e quando ne vale la pena?
Come lo so se il rischio merita lo sforzo? A questa domanda potete rispondere solo voi, ognuna scoprendo qual è il valore delle proprie passioni. Il lavoro, lo sport, un hobby, l’amore per gli animali oppure, come nel caso di Anna, l’interesse per un’altra persona.
Anna ha deciso che ne varrà la pena fino a quando le sue riflessioni porteranno ad emozioni positive, piacevoli, quando queste saranno alimentate dallo stesso interesse e curiosità dell’altro.
E per voi? Qual è il metro per misurare “il peso” delle vostre emozioni?
Anna, da parte sua, ha deciso che naturalmente il suo interesse si spegnerà se dovesse scoprire che non ne vale la pena e allora comunque lo sforzo sarà premiato perché emozionarsi, anche se per poco, è sempre la migliore medicina.
Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
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Puoi contattare direttamente la dott.ssa Alessandra Bitelli scrivendo a alessandra.bitelli@coach4change.it
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Take Home Message:
Ascoltare e interpretare naturalmente le proprie emozioni, attraverso la riflessione, è la strada maestra per il benessere. La migliore medicina per l’anima e quindi per il corpo. L’unica difficoltà è capire quanto ne valga la pena.
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Una risposta
E’ vero anche per me quest’anno, complice il gran caldo o forse la menopausa (come dicono i miei figli) è stata un’estate di riflessione e di bilanci. E devo dire che quando ho cominciato sono entrata in una sorta di gorgo negativo, ma poi piano piano mi sono rasserenata e ho cominciato a vedere tutte le cose positive degli ultimi anni: i ragazzi all’Università, il lavoro che nonostante tutto va avanti con soddisfazione, il partner, che finalmente sembra quello giusto 🙂 e una lingua straniera nuova da imparare. Ebbene sì sono soddisfatta!