Come imparare a convivere con attacchi di emicrania e cefalea: gli abusi da evitare, le tecniche per gestire il dolore e prevenirlo
Si può fare molto, oltre ad assumere farmaci! Quando un’emicrania colpisce, è difficile riuscire a condurre una vita ricca di impegni, sia dal punto di vista lavorativo che sociale. Anche quando non c’è un attacco in corso, spesso i pazienti adottano una serie di comportamenti tesi a prevenire nuove insorgenze di mal di testa, rinunciando a certi cibi, bevande, a far tardi la sera o a prendere il sole – e modificando i propri comportamenti spesso vanno ad impattare anche quelli di partner e familiari. Per chi soffre di attacchi ricorrenti, il rischio di ansia e depressione è dietro l’angolo – scatenato dalle rinunce e dalla percezione di “anormalità”.
Con emicrania e cefalee si può convivere
L’essenziale è avere un approccio proattivo, non rinunciatario. Innanzitutto la raccomandazione è quella di parlarne con il proprio medico, che saprà consigliare farmaci da utilizzare durante gli attacchi o, in caso di attacchi frequenti, anche a scopo preventivo. Il paziente può fare molto di più della semplice assunzione di farmaci: ad esempio compilare un “diario” in cui indicare informazioni utili per capire di che tipo di mal di testa si soffre, quali farmaci si sono rilevati efficaci, ma soprattutto gli elementi della vita quotidiana che potrebbero rivelarsi fattori scatenanti.
Ci sono alcuni accorgimenti utili per chi soffre di emicrania o cefalee
Consigli utili, da adottare per vivere meglio in attesa che si individui la terapia appropriata:
- Evitare gli abusi di alcool e cibo, cercare di dormire con orari regolari;
- Prendere il farmaco prescritto al primo insorgere di un attacco: aspettare serve solo a far aumentare il dolore;
- Non eccedere nelle dosi dei farmaci;
- Evitare situazioni di ansia e stress – o tentare di gestirle con tecniche di rilassamento.
Soprattutto bisogna avere fiducia: il mal di testa si cura!
Il diario: cosa annotare
Il tipico diario deve essere compilato per almeno un mese e contenere queste informazioni:
Tipo di dolore:
- Dove fa male;
- Intensità;
- Numero di attacchi per settimana;
- Durata e orario (al risveglio, prima di pranzo, etc.).
Altri sintomi:
Nausea, fastidio per le luci ed i suoni.
Farmaci usati:
Nome e risultato.
Altri fattori:
- Cibo e bevande: alcol, cioccolato, cibo cinese, etc.;
- Sforzi eccessivi , posizioni sbagliate, etc.;
- Stress, tristezza, nervosismo;
- Rumori forti, esposizione a luci intense;
- Clima, temperatura, umidità;
- Mestruazioni, pillola, squilibri ormonali.
Andando a ricontrollare il diario, il personale medico potrà riconoscere i fattori ricorrenti ed indicare terapie appropriate o modifiche alle situazioni ambientali. Ma è meglio rivolgersi al medico di base o ad uno specialista.
Redazione VediamociChiara
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>>> Per un approfondimento istituzionale scarica la brochure dell’Istituto Superiore di Sanità: “Impatto socio-economico dell’emicrania in Italia”
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Take Home Message
Emicrania, cefalea… Come imparare a convivere con attacchi di emicrania e cefalea: gli abusi da evitare, le tecniche per gestire il dolore e prevenirlo. Sicuramente è utile registrare tutti gli attacchi avuti, i farmaci assunti e i fattori esterni ed interni (sforzi, stress, mestruazioni), in modo tale da aiutare il proprio medico di fiducia in fase di anamnesi che potrà così indicare meglio le terapie più appropriate.
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