Dalla pubertà alla menopausa. L’ormodiario per gestire il cambiamento

Ormodiario

Cambiare non è facile, anzi è difficile. Difficilissimo.

Persino quando lo decidiamo noi, figuriamoci quando il cambiamento ci viene imposto dalla natura, come con la menopausa.

Non vogliamo cambiare le nostre abitudini perché ci danno sicurezza. Non vogliamo invecchiare perché ci fa sentire che non abbiamo più tempo per fare quello che vorremmo. Ma soprattutto non vogliamo accettare quei compromessi che il nostro corpo ci chiede per diventare grandi prima e “veterane” dopo.

Sempre più spesso tra le mie clienti donne, manager, impiegate o anche libere professioniste o casalinghe, c’è chi viene da me lamentando di non riuscire a gestire le relazioni sul lavoro, a organizzare la propria agenda, a ottenere quello che vogliono. Sentono che alla grinta di un tempo si sostituiscono la rabbia e l’insofferenza. Ciò che mi sento dire più spesso è: ci sono giorni in cui tutto fila liscio e altri in cui nulla sembra andare bene, tutto appare insormontabile.

In effetti, dalla pubertà alla menopausa, ogni donna entra in una lunga fase in cui tocca fare i conti con un cambiamento importante. 

Comprendere e governare il cambiamento

Non si tratta di iniziare a usare gli assorbenti una volta al mese, per smettere di usarli circa 40 anni dopo. Si tratta, piuttosto, di gestire una serie di altalenanti cambiamenti, naturalmente insiti nella vita ormonale di ogni donna.

Le persone intorno sembrano tutte uguali ma noi ci sentiamo diverse. Scomode a volte. Cambia la nostra attitudine verso la vita, facciamo fatica a vedere il lato positivo nelle cose, e ogni anno è peggiore. Ingrassiamo, dimagriamo. Lo specchio ci rimanda immagini luminose o terrificanti, eppure siamo sempre noi, le stesse donne di una settimana o di un mese fa.

Dalla pubertà alla menopausa, gli ormoni regolano il nostro umore, ne sono anzi i padroni, così, dobbiamo imparare a governare ritmi e regole da loro imposti. Euforia e aggressività, tristezza e allegria, positività e negatività, si danno la palla, restituendoci un’unica vera certezza: che a una succederà l’altra, restringendo, negli anni sempre più, i tempi di grazia in cui ci sentiamo ottimiste e allegre e allungando quelli in cui non siamo così disposte alla tolleranza. 

L’ormodiario: l’agenda per dare il meglio di sé

Per imparare a gestire il cambiamento che il nostro corpo ci richiede dobbiamo, prima di tutto, imparare ad ascoltarlo, ad osservarci, a riconoscere i segnali che ci manda.

Ad alcune clienti ho consigliato di tenere un’agenda che ho chiamato “l’ormodiario”. Un diario, appunto, su cui annotare quali giorni del mese si sentivano più propense a fare una cosa o a non farla affatto. Verificando poi se lo stesso atteggiamento corrispondeva allo stesso periodo ormonale il mese successivo (gli ormoni regolano la nostra vita dalla pubertà alla menopausa). Anche a chi era già in menopausa, il consiglio è stato lo stesso. Adottare le stesse regole ma con costanza e con maggiore attenzione nel tempo. Che cosa notavano di diverso? Che cosa facevano prima che ora non facevano più o viceversa?

I risultati? Sorprendenti!

Una donna intorno ai 50 anni, sposata da oltre 20m mi confessò che aveva imparato perfettamente quando intavolare una discussione con il marito. E quando era meglio lasciare perdere. Aspettava sempre di essere ben disposta lei, perché sapeva che in quei giorni sarebbe stata vincente.

Lo stesso una giovane donna di 30 anni, libera professionista, aveva deciso di presentare nuovi progetti solo in una settimana al mese. Le altre, seguendo suoi ritmi, erano dedicate all’aspetto creativo o di relazione con i clienti o alla pura progettazione.

Queste donne iniziarono a programmare il lavoro seguendo i ritmi che il corpo richiedeva loro. Sapevano per esempio che durante l’ovulazione avevano il picco di creatività e di ottimismo e che subito prima della mestruazione si sentivano insofferenti, intolleranti e costantemente affamate. Quali che fossero i loro ruoli o responsabilità, iniziarono a pianificare le scadenze in modo da essere in sintonia con quest’altalena di atteggiamenti e inclinazioni.
Seguire il loro esempio non è obbligatorio, ognuna di noi può trovare la strada più in sintonia con le proprie abitudini, ma può essere quel consiglio in più che ci cambia la vita in meglio.

Consapevolezza, osservazione e strategia

In ogni processo di cambiamento il primo passo è la consapevolezza. Essere cioè coscienti della necessità di cambiare. In questo caso della necessità di gestire un cambiamento costante in atto.
Il secondo è l’osservazione. Che cosa accade e cosa vorrei  che accadesse invece?
Il terzo la strategia. Che cosa posso fare perché accadano le cose che voglio io?

La pianificazione, mi dissero le clienti che adottarono l’ormodiario, le faceva stare tranquille perché nei giorni peggiori sapevano che poi ne sarebbero venuti di migliori e, soprattutto, che era il loro modo di guardare al mondo che dava risultati diversi, e non viceversa.

Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
©️riproduzione riservata

Puoi contattare direttamente la dott.ssa Alessandra Bitelli scrivendo a alessandra.bitelli@coach4change.it

Take Home Message
Dalla pubertà alla menopausa. Cambiare non è facile, anzi è difficile. Quando lo decidiamo noi e quando il cambiamento ci viene imposto dalla natura, come con la menopausa. Le donne che alla grinta di un tempo vedono sostituita rabbia e insofferenza potrebbe essere di aiuto l’ormodiario. Un diario su cui annotare i giorni migliori/peggiori, mese per mese, con l’obiettivo di programmare il lavoro ed il tempo libero seguendo i ritmi che il corpo. Risultati sorprendenti!

Tempo di lettura: 1 minuto e 10 secondi

Ultimo aggiornamento: 04 ottobre 2024

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Una risposta

  1. confermo, si tratta di un metodo molto utile, lo uso da un paio di anni, e sono grata alla mia amica per avermelo consigliato!

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