Eiaculazione precoce, la più frequente patologia sessuale maschile: la conosce il 20/30% della popolazione maschile adulta.
Eiaculazione precoce
Non è stato facile ottenere una definizione univoca per l’eiaculazione precoce (EP).
Sintetizziamo la definizione partendo da 3 elementi accettati che caratterizzano la patologia in oggetto:
- Eiaculazione che si verifica (persistente o ricorrente) in seguito a stimolazione sessuale minima, prima o durante la penetrazione vaginale;
- Mancanza di controllo eiaculatorio;
- Conseguenze negative a livello personale, come frustrazione.
L’eiaculazione precoce viene distinta in relazione all’insorgenza, in primaria (ll, long life) e secondaria o acquisita
Questa distinzione è molto importante, visto che l’eiaculazione precoce primitiva ha un’origine neurobiologica, genetica. Si verifica dall’inizio dell’attività sessuale, con tutte (o quasi) le partner, in tutti (o quasi) i rapporti sessuali. Avviene entro 30-60 secondi (nell’80% dei soggetti) o tra 1 e 2 minuti (nel 20% dei soggetti), persiste per tutta la vita e può peggiorare con l’età.
L’eiaculazione precoce secondaria si verifica invece ad un certo momento della vita
Dopo periodi di attività sessuale normale, con esordio improvviso o graduale; la causa è medica e/o psicologica o può essere secondaria a disfunzione erettile prostatite, ipertiroidismo; può inoltre essere associata a fimosi e frenulo corto.
L’eiaculazione precoce viene detta ante portam, quando si verifica prima della penetrazione.
Dati epidemiologici
L’eiaculazione precoce è la più frequente patologia sessuale maschile, con una prevalenza compresa tra il 20 e il 30% della popolazione maschile adulta; eppure soltanto il 9% degli uomini che soffrono di questo disturbo ha consultato un medico. In italia ne soffre un uomo su cinque nella fascia di età compresa tra i 18 e i 70 anni. Secondo dati recenti, circa la metà dei soggetti con eiaculazione precoce presenta il disturbo fin dalla prima esperienza sessuale. Circa il 35% riferisce un’insorgenza recente, mentre nel restante 15% l’eiaculazione precoce era comparsa alla prima esperienza sessuale per poi scomparire e ripresentarsi in epoca successiva.
Fisiopatologia
La risposta sessuale è distinta in cinque fasi:
- Desiderio
- Eccitazione
- Plateau
- Orgasmo
- Risoluzione.
L’eiaculazione è costituta da due fasi:
- Fase di emissione;
- Fase di espulsione.
La fase di emissione è controllata a livello neurologico centrale, è attivata da stimoli erotici periferici (tattili) o centrali (elaborazione di stimoli visivi, fantasie, ricordi) ed è controllabile dalla volontà; in questa fase si verifica il transito nell’uretra posteriore degli spermatozoi, della secrezione della prostata e delle vescicole seminali che insieme formano lo sperma. La fase di espulsione è controllata da un riflesso nervoso a partenza dal midollo spinale in cui vi è uno scarso controllo volontario. La fase è preceduta dalla chiusura del collo vescicale e caratterizzata dalla inevitabilità.
Le contrazioni muscolari che producono l’eiaculazione, sono percepite dal cervello come sensazioni piacevoli e corrispondono all’orgasmo. Cioè quella sensazione di piacere che è la risultante dell’elaborazione centrale degli stimoli sensitivi periferici (genitali) e degli stimoli emotivi centrali.
Sono molti i mediatori chimici che intervengono in questo processo
Il più importante è senz’altro la serotonina, che, tra gli altri, ha effetto inibitorio sul riflesso eiaculatorio.
Negli ultimi anni si è arrivati alla scoperta che alla base della metà dei casi di eiaculazione precoce c’è un’alterazione del sistema serotoninergico, quindi una causa organica.
In merito alla risposta sessuale è molto importante riconoscere le differenze tra eiaculazione precoce e disfunzione erettile
Nell’eiaculazione precoce c’è una normale erezione con fasi di eccitazione, emissione, espulsione ed orgasmo di breve durata; nella disfunzione erettile c’è invece un’alterata risposta durante le fasi di desiderio ed eccitazione che porta alla difficoltà erettile. Questa differenza è importante, perché molte volte un uomo con disfunzione erettile lamenta anche un’eiaculazione precoce che insorge come riflesso condizionato; si tende ad eiaculare in fretta prima di perdere definitivamente l’erezione.
Riflessi nella vita di coppia
Il 50% dei soggetti affetti da eiaculazione precoce dichiara che questo problema incide pesantemente, non soltanto nella vita sessuale, ma anche nella vita quotidiana, minando autostima e fiducia in se stessi.
Ovviamente il problema si riflette anche nella partner. Drastico calo del desiderio sessuale, difficoltà nell’eccitazione e nel raggiungimento dell’orgasmo.
Tutto ciò si traduce, da un punto di vista biologico, in un calo della secrezione di ormoni, neurotrasmettitori ed altre molecole, legati al benessere, al piacere e al miglioramento dell’umore e dell’energia vitale, quali l’Ossitocina, la Dopamina, le Endorfine e la Serotonina, con conseguente aumento dell’irritabilità, dell’aggressività, quindi della conflittualità di coppia con evitamento del rapporto sessuale.
L’atteggiamento femminile di fronte all’eiaculazione precoce
E’ differente rispetto ad una disfunzione erettile, in quanto la donna vede la precocità come un atto di egoismo del proprio partner. Come abbiamo visto questo non è vero, in quanto nella metà dei casi esiste un’origine biochimica su base genetica, riguardante la serotonina; in circa l’altra metà esistono cause infiammatorie o di conformazione genitale.
Il problema si autoalimenta: diminuendo la frequenza dei rapporti, la spinta biologica all’eiaculazione diventa ancora più forte; in più la prostata non svuotandosi del suo contenuto, può infiammarsi più facilmente; l’ansia che deriva da questa situazione è essa stessa causa di precocità, in quanto aumenta la secrezione dell’ormone dello stress per eccellenza, l’adrenalina.
Purtroppo, secondo una ricerca del 2007, il 41% degli uomini affetti da eiaculazione precoce ricorre all’alcol per abbassare l’ansia da prestazione. Si viene a creare una dipendenza devastante, con gravi ripercussioni, non solo nella nella vita sessuale ma anche in quella quotidiana.
La diagnostica dell’eiaculazione precoce prevede la valutazione dello IELT
Si tratta di un acronimo, intravaginal eiaculatory latency time, che in realtà si ottiene dalla media tra il tempo di latenza percepito dal paziente e quello percepito dalla partner. Oppure è indicata per la sua valutazione l’esecuzione di esami specifici quali il Viri-Care ed il Glandis Test. La misurazione dello IELT è molto importante: rappresenta uno dei parametri utilizzati per valutare l’efficacia terapeutica.
Per la diagnosi dovranno essere escluse patologie endocrine
Come l’ipertiroidismo o le flogosi genito-urinarie (prostatiti, balaniti e balano-postiti). Inoltre è importante osservare l’eventuale presenza di frenulo breve o fimosi.
Si possono eseguire esami per valutare un’eventuale presenza di ipersensibilità genitale, quali la Biotesiometria ed il Genito Aensory Analyzer.
Terapia
L’eiaculazione precoce è attualmente riconosciuta come una condizione medica con una o più componenti organiche, tra le quali è molto importante un disordine nel controllo serotoninergico dell’eiaculazione.
Distinguiamo trattamenti non farmacologici e farmacologici.
Tra i trattamenti non farmacologici è importante il counseling psicosessuologico, con tecniche comportamentali e terapie cognitivo-sessuali. Come il metodo Stop-Start, Squeeze, miglioramento della comunicazione tra i partner per ridurre l’ansia correlata al sesso, tecniche di rilassamento corporeo). Queste tecniche devono comunque accompagnare una terapia medica.
Tra le terapie mediche ricordiamo l’uso di creme desensibilizzanti, da applicare prima del rapporto. Negli ultimi anni è disponibile una terapia orale specifica con la Dapoxetina (Priligy). Un antidepressivo che, usato al bisogno, è in grado di prolungare il tempo di latenza eiaculatoria.
Vanno ovviamente diagnosticate e curate eventuali patologie responsabili di eiaculazione precoce secondaria o acquisita come le flogosi genitali, una fimosi o un frenulo breve. E’ inoltre opportuno attuare uno stile di vita sano che possa ridurre lo stress e l’ansia da prestazione.
In conclusione:
- Affidarsi ad un medico (ASSAI – Associazione Andrologi Italiani);
- Associare sempre una terapia psicosessuologica;
- L’eiaculazione precoce è un problema risolvibile, ma ogni paziente necessita di una terapia personalizzata con attenta valutazione del follow-up per valutare i progressi e, ove necessario, correggere la terapia.
Dott. Massimo Danti per Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
L’eiaculazione precoce è un disturbo abbastanza diffuso che si può curare. Il nostro consiglio è quello di contattare il medico per scoprirne le cause e per decidere il percorso terapeutico appropriato, in modo tornare a godere della propria sessualità.
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