Rischi e benefici del mangiar pesce crudo
Tartare di tonno, carpaccio di pesce spada e poi le tante varianti del sushi… Le nostre tavole nel corso dei decenni sono cambiate. I benefici del mangiar pesce crudo esistono, ma vediamo anche i potenziali rischi di questa nuova abitudine alimentare e cosa fare per mangiare pesce crudo in sicurezza
Omega-3, salvaci tu!
Parliamo di un acido grasso essenziale utile per l’organismo. Il nostro organismo non è in grado di produrlo autonomamente per questo è importante assumerlo con la dieta.
Ma quali sono le proprietà di questi acidi di cui si parla tanto?
Gli Omega-3:
- Sono in grado di agire positivamente per contrastare la depressione
- Proteggono dalla degenerazione del sistema nervoso
- Hanno il compito di bilanciare la pressione sanguigna, il colesterolo e l’iperglicemia
- Proteggono l’organismo da patologie quali l’arteriosclerosi, la trombosi e l’embolia
- Sono coinvolti nel processo di costituzione delle membrane cellulari
- Gestiscono il fenomeno dell’infiammazione cellulare
Il pesce? Meglio crudo…
E sì, perché quando il pesce viene cotto gli acidi grassi al suo interno vengono facilmente distrutti dalle alte temperature. Questo sorte non tocca solo agli Omega-3, anche le vitamine, vitamine B1, B2 e B5, vengono compromesse con la cottura, ed è un peccato visto che si dimostrano alleate del nostro apparato digerente, del sistema circolatorio e di quello nervoso. Non solo. Il pesce crudo garantisce un ottimo apporto di ferro, fosforo, sodio e iodio. Insomma una bella risorsa alimentare!
Il pesce? Meglio cotto…
Ma ecco l’altra faccia della medaglia: il consumo di pesce crudo è collegato al rischio di sviluppare numerose patologie pericolose per la salute.
La cottura ad alta temperatura, infatti, è in grado di uccidere batteri e virus, protozoi, larve e amebe che possono contribuire a provocare infezioni da microorganismi e il fenomeno della parassitosi. La parassitosi, in particolare, riguarda l’installazione di parassiti all’interno dell’organismo umano ed è causa di sintomi gastrointestinali anche gravi.
Quel parassita dal nome esotico…
Il tipo di parassitosi più diffusa tra quelle dovute al consumo di pesce crudo è la parassitosi intestinale da Anisakis. L’anisakis è un parassita che vive nelle viscere del pesce. Quando il pesce muore e i suoi tessuti deperiscono, questo organismo migra nella carne, che è quella che poi mangiamo. Dalla carne il parassita si installa nell’intestino dell’uomo e genera un’infezione. Questa infezione provoca in chi la contrae forti dolori addominali, vomito e nausea, e può arrivare a ostruire l’intestino tenue.
Come abbattere i parassiti?
Se si decide di consumare il pese crudo in casa, questo deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a una temperatura di -18° C. Si può fare nel congelatore di casa se questo è contrassegnato con almeno tre stelle.
Se invece il pesce crudo (sushi, sashimi, carpaccio o pesce marinato, etc.) lo si consuma al ristorante, il ristoratore deve limitarsi a seguire la legge, che prevede che di congelare il pesce a una temperatura inferiore a -20° per almeno 24 ore prima di somministrarlo crudo. Quindi al ristorante, per avere un’ulteriore certezza, chiediamo sempre che questa procedura sia stata eseguita.
Come fare per stare tranquilli? Il consiglio migliore è un po’ banale, ma è quello giusto: evitare di mangiare pesce in tutte quelle situazioni in cui non si conosce la provenienza del prodotto.
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
Fonte: Humanitas Salute
Per approfondimenti Fondazione Veronesi
Guarda il video Pesce crudo: quali rischi per la salute? – Risponde la dottoressa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Fondazione Veronesi)
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