L’Italia è uno dei Paesi Europei con maggiore carenza di vitamina D. Scopri cause, conseguenze e rimedi.
Nel nostro Paese l’80% della popolazione ha un deficit di vitamina D. Ciò ha importanti ricadute sulla diffusione delle malattie dell’osso e sulla mortalità (XIV Congresso della Società italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro – SIOMMMS). Scopriamo dove si trova questa importante vitamina e quali sono cause di una carenza di vitamina D, le conseguenze, soprattutto in menopausa, e i possibili rimedi.
Dove si trova la vitamina D?
La vitamina D viene normalmente prodotta nella pelle che, grazie ai raggi solari, trasforma il deidrocolesterolo, un derivato del colesterolo, in vitamina D3 o colecalciferolo.
Alle latitudini temperate, l’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare. Ecco perché la D è chiamata anche “vitamina del sole”.
Solo il restante 20% del fabbisogno viene assicurato dall’alimentazione. Questa vitamina è contenuta quasi esclusivamente nei grassi animali: in particolare nel pesce, nelle uova e in alcuni latticini.
Quali sono le cause di una carenza di vitamina D?
Le principali cause sono:
- limitata esposizione solare o uso di filtri solari: lo stile di vita odierno limita il tempo trascorso all’aria aperta riducendo la sintesi di Vitamina D;
- inquinamento ambientale: il biossido di zolfo, responsabile dell’inquinamento, assorbe la radiazione UV riducendo la sintesi di questa importante vitamina;
- alimentazione povera di grassi animali, latticini, uova (es. dieta vegana);
- età avanzata, anche se l’insufficienza di vitamina D interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali e in particolare le donne;
- obesità;
- sindromi da malassorbimento (celiachia, morbo di Crohn);
- insufficienza epatica e renale;
- sedentarietà;
- terapie farmacologiche.
Quali sono le conseguenze di una carenza di vitamina D nella donna?
Nelle donne in menopausa la carenza di vitamina D è associata, oltre all’osteoporosi, a un aumentato rischio di sindrome metabolica e malattia cardiovascolare.
Nelle donne in età fertile, studi recenti hanno rilevato un’associazione tra la sindrome dell’ovaio policistico e ipovitaminosi D.
Recentemente è stato proposto che la vitamina D possa essere un regolatore dell’impianto embrionale. Il deficit è stato associato, inoltre, a un maggior rischio di sviluppare diabete gestazionale disturbi ipertensivi della gravidanza e, nel nascituro, rachitismo.
I rimedi per la carenza di vitamina D: gli integratori
Oggi in commercio è possibile trovare molti integratori di vitamina D. Si possono trovare formulazioni oleose, solide o emulsioni. Le emulsioni sono le più efficaci dal punto di vista dell’assimilazione intestinale.
In ogni caso chiedi sempre al farmacista o al tuo medico quale sia la soluzione più giusta per te 😉
Redazione VediamociChiara
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>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Menopausa – Prevenzione in ogni fase della vita – Ministero della Salute
- – Il Vademecum dell’associazione ONDA – Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna e di Genere
- SIM – Società Italiana Menopausa
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Take home message
L’Italia è uno dei Paesi Europei con maggiore carenza di vitamina D. Tra le cause ci sono una limitata esposizione solare, l’inquinamento e un’alimentazione povera di grassi animali, latticini, uova. Per le donne in menopausa, l’ipovitaminosi D è associata, oltre all’osteoporosi, a un aumentato rischio di sindrome metabolica e malattia cardiovascolare. Molte sono le conseguenze non solo nella donna in menopausa, ma anche nella donna in età fertile. Tra gli integratori di vitamina D più innovativi ed efficaci oggi in commercio c’è Idealvit D3.
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