L’ amore violento non è Amore
Ogni giorno ci sono molte donne che in nome dell’amore, quasi senza rendersene conto, subiscono violenze psicologiche e fisiche dai loro compagni. L’amore violento non è amore.
La violenza può essere esplicita, con schiaffi, pugni, botte, ma anche più sottile, che non lascia segni fisici o lividi, ma quelli psicologici sì.
L’ amore violento è un sentimento malato che fa male ad entrambi. Molto di più a chi è costretto a subirlo.
Il controllo, la gelosia eccessiva, i lividi, le botte, l’acido usato per sfigurare il volto, fino al femminicidio. Tutto cio’ va contro ogni logica dell’amore, inteso come sentimento sano.
Alcuni uomini esercitano un massiccio controllo sulle loro partner (fidanzate, mogli) e ci sono donne, anche molto giovani, che non riescono a liberarsi da questa oppressione.
Come riconoscere un amore violento?
Se il vostro partner tende a controllarvi, limitando la vostra libertà (nello studio, nel lavoro, nel vestire, nel muovervi liberamente), cerca di isolarvi dai vostri amici e talvolta anche dalla vostra famiglia. Vi umilia con critiche e disapprovazioni severe, vi chiede totale disponibilità sessuale su sua richiesta. Tutto ciò potrà non sconfinare in violenza fisica, ma si è già innescata una violenza psicologica spesso irreversibile.
In quel caso presa consapevolezza di quello che vi accade e soprattutto che non dipende da voi, da ciò che fate o da ciò che dite, parlatene a qualcuno, amici, parenti o chiedete aiuto per recuperare la stima in voi stesse .
Amore violento – Può essere utile una terapia di coppia?
In questi casi è consigliabile una terapia individuale per entrambi i partner separatamente. Da una parte, quella maschile, è necessario approfondire le fragilità dell’uomo che si nascondono dietro un atteggiamento controllante e violento. Dall’altra, quella femminile, bisogna risalire alle esperienze affettive pregresse che la donna ha vissuto durante l’infanzia.
La gelosia, l’ossessione per il controllo nascondono il tentativo di possesso. La paura dell’abbandono da parte dell’”amata” evoca nell’uomo altri abbandoni. Magari quelli subiti da importanti figure di attaccamento (madre in primis) che quell’uomo ha presumibilmente vissuto durante la sua infanzia.
A ciò può aggiungersi la caduta di antichi miti come la superiorità decisionale maschile con cui l’uomo attualmente è costretto a confrontarsi. Nei casi in cui la donna rivendica la sua autonomia sentimentale, dalla ostilità e risentimento il passaggio alla tragedia sembra per l’uomo l’unica soluzione.
Le donne possono aver vissuto invece nella propria infanzia, da parte di una figura allevante, una forma di attaccamento di tipo disorganizzato. Contrassegnato quest’ultimo dalla alternanza di lodi e disconferme, di carezze e botte. Ciò comporta il rischio di aver scelto come proprio partner una persona violenta e controllante.
Amore violento – Il vaccino contro la violenza fisica e psicologica
Il migliore è certamente la riflessione. La cultura attraverso soltanto una educazione sentimentale può offrire un antidoto alle donne contro le finte lusinghe e promesse di amore durante e dopo i litigi. E agli uomini una bussola per allontanarlo in amore dal territorio del “possesso“. Fallimento di chi non scorge altre opportunità per essere amato.
Talvolta il pensiero ossessivo che si insinua e che rischia di alimentare sentimenti di vendetta, è legato alle nuove esperienze erotiche che la partner potrà vivere con il partner successivo.
Il lavoro da fare è lungo, lunghissimo, ma proviamo a pensare che l’esperienza di un amore sano deve avere come musica di sottofondo più L’Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven piuttosto che il Requiem di Mozart.
(Fonti/Consigli di lettura: Bowlby J. – Costruzione e rottura dei legami affettivi, 1979)
Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara
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4 risposte
Apprezzo molto il vostro costante interessamento all’argomento, ed apprezzo la costanza dei vostri articoli. Sono convinta che ne usciremo se continueremo su questa strada. Grazie!
Grazie a te Morena. Se vuoi aiutaci a condividere i nostri articoli, siamo anche su Facebook, Instagram, Youtube, Google Plus e Twitter. A presto. … Lucilla Redazione VediamociChiara
in questo periodo di quarantena il problema si sta sicuramente aggravando, ricordo il numero da chiamare in caso di bisogno: 1522!
Hai ragione a ricordare questo numero Maria Pia.
Grazie per la tua condivisione!
Buon tutto e… #AndràTuttoBene!