È possibile migliorare le condizioni di salute di un paziente di MICI partendo dalla tavola?
Per chi ha un disturbo cronico dell’intestino (MICI) l’alimentazione dovrebbe essere un vero regime, a conferma dell’assunto del filosofo tedesco Feuerbach che, nella seconda metà dell’800, affermava che coincidiamo con ciò che ingeriamo…
Eppure solo il 50% dei pazienti con una malattia intestinale cronica ha ricevuto consigli sulla dieta alimentare da seguire…
L’espressione “l’uomo è ciò che mangia” in tedesco “der Mensch ist was er isst” è un bel gioco di parole, vista la somiglianza tra “ist” (terza persona singolare del verbo “essere”) e “isst” (terza persona singolare del verbo “mangiare”). Oggi sappiamo tutti quanto il cibo influenzi (nel bene e nel male) il nostro stato di salute. Stati emotivi compresi. A maggior ragione, cibo, dieta, alimentazione, dovrebbero essere argomenti chiave anche e soprattutto nelle persone che soffrono di MICI, le malattie croniche intestinali, per la salute dell’intestino:
- “Potrò mangiare le stesse cose, ora che mi è stata diagnosticata una malattia infiammatoria cronica intestinale?”.
- “Cosa posso mangiare dopo il mio intervento chirurgico?”
I risultati dell’indagine dell’Associazione Amici ONLUS
Per capire se è veramente così, è stata avviata una indagine dall’associazione AMICI ONLUS. I risultati? Allarmanti! spiega Enrica Previtali, Presidente di Amici ONLUS:
“Solo la metà dei pazienti con MICI ricevono risposte su un argomento, l’alimentazione, che è direttamente collegato all’organo colpito dalla patologia”.
E come se non bastasse, le diete, per la metà dei casi, sono seguite per passaparola, prese distrattamente dai giornali o da internet.
Per dare risposte a queste domande Amici ONLUS ha messo in atto una serie di azioni mirate a portare in luce l’importanza della nutrizione e della stretta relazione tra mente e cibo.
Grazie all’indagine avviata nel 2018, che ha coinvolto 1053 pazienti con MICI, è partito un progetto mirato a migliorare le condizioni di salute fisica e psicologica di chi soffre di una malattia cronica dell’intestino. Un aiuto concreto in grado di portare le persone a prestare attenzione nella scelta del cibo e nella definizione della dieta giornaliera (cosa mangiare, cosa evitare, etc.).
Per una sempre maggiore attenzione all’alimentazione in caso di MICI
“Dedicare attenzione e gestire con competenza l’aspetto nutrizionale e quello psicologico nel paziente affetto da malattia di Crohn o colite ulcerosa (o altre malattie intestinali) fa parte del concetto moderno di gestione multidisciplinare dell’individuo affetto da patologia cronica. Una dieta personalizzata, in relazione al tipo di malattia infiammatoria cronica intestinale, costituisce un importante complemento da affiancare alle terapie antinfiammatorie/immunomodulanti in atto”.
(Alessandro Armuzzi, responsabile del Centro delle malattie infiammatorie croniche intestinali della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs di Roma)
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo: Quotidiano Sanità
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
È possibile migliorare le condizioni di salute di un paziente di MICI partendo dalla tavola? Per chi ha un disturbo cronico dell’intestino (MICI) l’alimentazione dovrebbe essere un vero regime. Eppure solo il 50% dei pazienti con una malattia intestinale cronica ha ricevuto consigli sulla dieta alimentare da seguire…
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