Al centro pulsante della vita servono più coccole che stress
Una volta considerato il centro dell’azione, del pensiero e delle emozioni, rischiamo di ignorarlo nella vita di tutti i giorni. Una dimenticanza grave, ancor più se avviene con l’ingresso in menopausa!
I numeri dovrebbero insegnarci qualcosa…
Il cuore è l’ultimo organo a funzionare, ma anche il primo a svilupparsi: comincia a pulsare prima ancora che ci sia sangue da pompare. Da quando nasciamo a quando moriamo, batte all’incirca 3 miliardi di volte. La mole di lavoro che esegue è sbalorditiva: ogni pulsazione attiva una forza sufficiente a far circolare il sangue in quasi 160.000 chilometri di vasi.
Sopra ogni altra cosa il nostro cuore vuole battere. È questo il suo scopo più autentico, l’obiettivo inscritto nella sua natura.
Ma le cose non vanno sempre per il meglio: ogni anno le malattie cardiovascolari causano 18 milioni di vittime in tutto il mondo, circa un terzo del numero totale di decessi.
E in Italia?
Anche nella nostra Penisola, cuore del Mediterraneo, le cose non sono molto diverse. I numeri sono preoccupanti. Riportiamo qui di seguito i dati ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) pubblicati dal Ministero della Salute:
“Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 34,8% di tutti i decessi (31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine). (…) La cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% di tutte le morti (10,8% nei maschi e 9% nelle femmine), gli accidenti cerebrovascolari dell’8,8% (7,3% nei maschi e 10,1% nelle femmine)”.
Ci teniamo a sottolineare il numero che riguarda le donne: 37,7% contro il 31,7% degli uomini.
Non solo, allora, una maggiore attenzione alla prevenzione, ma è urgente modificare il pregiudizio che vuole le donne immuni dalle malattie cardiovascolari!
Sensibile alle emozioni
Oggi sappiamo che il nostro cuore è estremamente sensibile al sistema emotivo:
Agli inizi del XX secolo Karl Pearson, uno studioso di biostatistica che esaminava le lapidi dei cimiteri, notò che i mariti e le mogli tendevano a morire entro un anno di distanza l’uno dall’altro. La scoperta confermava quanto già sappiamo: un cuore spezzato può condurre all’infarto, i matrimoni senza amore possono portare a cardiopatie acute e croniche
(Tratto da Il cuore: Una storia di Sandeep Jauhar)
Non solo.
Uno studio eseguito nel 2004 su pazienti provenienti da 52 paesi diversi, osservò che i fattori psicosociali, come la depressione e lo stress, sono fattori di rischio per l’attacco cardiaco, quanto la pressione alta o il diabete.
Insomma, il cuore è, a tutti gli effetti, emotivo.
Stress e cuore: i fattori di rischio
La reazione fisiologica allo stress attiva in modo automatico il sistema nervoso simpatico: siamo pronti al “fuggire o combattere” ogni volta che ci troviamo di fronte a un evento che sentiamo come aggressivo. E nella vita di tutti i giorni, frenetica e senza sosta, questo succede troppo spesso. Soprattutto nelle donne.
Ma come si ripercuote sul cuore tutto questo?
- Si verifica un aumento della frequenza cardiaca
- Aumenta la pressione arteriosa
- C’è una costrizione dei vasi periferici
Se questa risposta fisiologica allo stress dura per parecchio tempo, il sistema cardiovascolare e quindi il cuore vengono sottoposti a una eccessiva tensione.
Che fare allora per prevenire gli effetti negativi dello stress sul cuore
Per contrastare gli stati di stress e quindi un affaticamento delle funzioni del sistema cardiovascolare bisogna:
- Seguire una dieta corretta e bilanciata, quella mediterranea è perfetta! Quindi sì a vegetali, cereali, legumi, pesce e carni magre e limitando il consumo di sale, carne rossa, cibi grassi, fritti e dolciumi
- Seguire uno stile di vita attivo, ad esempio svolgere una regolare attività fisica meglio se all’aperto. Ma quale attività praticare? Sono da preferire le attività di tipo aerobico, ad es. camminare a passo sostenuto, nuotare o andare in bicicletta
- Sposare tante sane abitudini. Non fumare, non abusare di alcol tanto per cominciare
E ovviamente, allontanare il più possibile le situazioni che ci portano a vivere lo stress in prima persona.
Quando sottoporsi a una visita cardiologica?
Sicuramente quando la sensazione di malessere e affaticamento persiste è opportuno rivolgersi al cardiologo. Soprattutto le donne, che rispetto agli uomini, tendono a farsi maggiormente carico di situazioni stressogene, tanto nel lavoro, quanto in famiglia e in generale nella vita privata.
In ogni caso è opportuno farla prima di riprendere a fare sport se si è stati fermi a lungo ed è buona norma farla, come normale prevenzione, a partire dai 40/45 anni.
Ancora oggi sono le prime a sottovalutare gli effetti dello stress sulla salute del cuore. E questo è il primo dei problemi da risolvere!
Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Donne: lo stress fa male al cuore? – Humanitas
- Malattie cardiovascolari – Ministero della Salute
- Menopausa – Prevenzione in ogni fase della vita – Ministero della Salute
- Il cuore: Una storia di Sandeep Jauhar – Edizioni Bollati Boringhieri
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