Dalle Olimpiadi di Tokyo siamo i più veloci del mondo e quelli che saltano più alto.
Ce ne parla la nostra amica psicologa la dott.ssa Patrizia Pezzella
“Dopo 50 metri sono già davanti a tutti. Mi raggiunge la sicurezza di farcela” (Pietro Mennea)
Il benessere psicologico e il benessere fisico, come riporta ormai da decenni la letteratura scientifica, si avvale dei benefici prodotti dallo sport e in generale da tutta l’attività fisica.
L’esercizio fisico, soprattutto quando è praticato con regolarità e costanza, impatta in modo significativo sull’umore grazie al rilascio di beta endorfine, sia a livello del sistema nervoso centrale che a livello del sistema nervoso periferico.
In particolare per quanto riguarda gli aspetti specificamente psicologici, una menzione a parte merita , in ambito sportivo, il senso di autoefficacia al fine del superamento delle difficoltà e del raggiungimento dei risultati attesi.
Il senso di autoefficacia, secondo Albert Bandura, rappresenta l’autoconvinzione di sapere di saper fare ed è intimamente legato alla valutazione sulle proprie capacità performanti.
Istillare in uno sportivo un alto senso di autoefficacia favorisce il successo dell’atleta, rende gli obiettivi raggiungibili, favorisce la costanza degli allenamenti e ridimensiona gli insuccessi o le prestazioni insufficienti senza intaccare l’autostima nelle proprie capacità.
Bandura riporta che il principale strumento per attivare l’autoefficacia di un atleta è rappresentato dall’utilizzo da parte del professionista esperto in tecniche psicologiche della persuasione verbale.
Viceversa un basso livello di autoefficacia provoca grande delusione e demoralizzazione nell’atleta quando quest’ultimo si confronta con un proprio risultato sportivo insufficiente, dal quale peraltro ha difficoltà nel prendere le distanze. La sfiducia nelle proprie capacità rende difficili e faticosi gli allenamenti con le inevitabili ripercussioni sul livello di autostima e sulle successive prove sportive.
iL senso di maggiore efficacia da poter essere applicato nello sport e non solo, è sintetizzato dal 10° item del General Self Efficacy Scale (1995) che recita:
“Non importa quello che mi può capitare, di solito sono in grado di gestirlo”.
Buono sport a tutti!
Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
Puoi contattare direttamente la dott.ssa Patrizia Pezzella
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Take Home Message – Benessere Psicologico e Sport
Auroefficacia nello sport. L’importanza del benessere psicologico e del benessere fisico per il raggiungimento degli obiettivi sportivi e le tecniche psicologiche della persuasione verbale.
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