Negli anni 70 e 80, negli ambulatori pediatrici era facile sentire dottori pronunciare frasi come: “Soffio al cuore” o “Piede piatto“.
Se eri una bambina in quegli anni ne avrai sentito parlare spesso anche tu e magari anche a te erano stati diagnosticati entrambi (come è successo a me!). Proviamo a capire cosa è esattamente allora il piede piatto, perché è così diffuso tra i giovanissimi e come curarlo
Il piede piatto più che una patologia vera e propria è più una condizione fisiologica inizialmente presente in tutti i bambini nell’età che va dai 2 fino agli 8 anni.
Viene diagnosticato in presenza di una pianta del piede larga e piatta appunto.
L’attenzione va posta quindi nella fase di crescita e in particolare in quel range di anni dai 2 agli 8, con l’inizio della trasformazione del piede e nel caso in cui questo rimanesse piatto.
In generale però non c’è poi molto da preoccuparsi visto che, dati alla mano, il piede rimane piatto solo nel 10% dei casi. In questi casi, e solo in questi, si rende necessaria una cura, per evirare dolori o disfunzionalità come:
- Instabilità
- Dolore a livello di retropiede
- Caviglia e fascia plantare
- Dolori da scompenso posturale a livello anche di altre articolazioni (ginocchia)
- Possibile insorgenza dell’alluce valgo o delle dita a martello
Come si fa la diagnosi?
La diagnostica prevede radiografie eseguite in piedi che servono a valutare la correlazione tra la posizione del calcagno, dell’astragalo e della tibia. Ma anche indagini di secondo livello (su indicazione dello specialista) come risonanza magnetica o TAC.
E una volta confermata la diagnosi, come si cura il piede piatto?
Nel caso in cui il piede piatto sia causa di dolori e fastidi principalmente durante l’attività sportiva, con il medico si può valutare l’adozione di un plantare personalizzato, creato ad hoc per compensare la fase dell’appoggio del piede, eventualmente insieme a terapie come onde d’urto, Laser E2C, TecarTerapia e InterX.
N.B. Il plantare è uno strumento di compensazione, questo vuol dire che non può svolgere una funzione correttiva, nemmeno se utilizzato dai bambini prima della fase di sviluppo completo del piede.
La stessa attività fisica può essere considerata come una forma di terapia. In questo caso sono consigliate attività come:
- Esercizi di stretching del tricipite
- Yoga
- Pilates
Nel caso in cui i plantari non bastassero per risolvere la sintomatologia e il dolore si presentasse anche nelle normali attività quotidiane, è possibile intervenire con la chirurgia.
PS Se si ha il piede piatto e si pratica nuoto la cosa potrebbe rivelarsi persino un vantaggio anatomico e a dirlo sono i medici stessi 😉
Fonte: Humanitas
Redazione VediamociChiara
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Take Home Message – Piede piatto
Negli anni 70 e 80, negli ambulatori pediatrici era facile sentire dottori pronunciare la stessa sentenza: “Soffio al cuore”. Se vi ricordate bene, insieme al soffio al cuore c’era un’altra diagnosi molto comune: “Piede piatto!”. Se eri una bambina in quegli anni ne avrai sentito parlare spesso anche tu e magari anche a te erano stati diagnosticati entrambi (come è successo a me!). Proviamo a capire cosa è esattamente allora il piede piatto, perché è così diffuso tra i giovanissimi e come curarlo
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