Idrocolonterapia: Sicuri che sia Adatta a Tutti?

idroncolonterapia

Ma cos’è esattamente l’idrocolonterapia e la possono fare davvero tutti?

Negli ultimi anni è diventata una pratica molto di moda. Sono tante le celebrities che ne decantano i benefici e molti i centri medici che la propongono. 

L’idrocolonterapia ha origini antiche

L’idrocolonterapia consiste nel lavaggio dell’intestino attraverso l’introduzione nel retto di acqua dolce filtrata, spesso arricchita di erbe o enzimi. Viene effettuata per eliminare dal colon tossine e residui della digestione. Spesso è proposta come rimedio per eliminare i disordini intestinali e i problemi di stipsi. Non tutti sanno che questa pratica non solo non è adatta a tutti, ma in certi casi può essere anche dannosa.

La pratica dell’idrocolonterapia risale al tempo degli antichi Egizi quando si pensava che depurare l’organismo dalle scorie potesse prevenire ogni malattia.

Fu screditata all’inizio del 1900 dall’Associazione Medica Americana ma è stata recentemente riproposta sulla base della presunta necessità di aiutare l’intestino a depurarsi dall’accumulo di sostanze tossiche.

Ad oggi non vi sono dati scientifici che ne dimostrino l’utilità in soggetti sani.

Idrocolonterapia – Effetti collaterali e controindicazioni

Uno studio del 2011 della Georgetown University ha esaminato i possibili effetti collaterali e le controindicazioni di questa pratica.

Tra gli effetti collaterali vi sono lo sviluppo di uno squilibrio degli elettroliti (come sodio e potassio) a seguito di una eccessiva diarrea e una perforazione del retto provocata dal posizionamento del tubo all’interno del colon.

L’idrocolonterapia è controindicata per chi ha patologie acute intestinali, come le diverticoliti, o per chi è affetto da malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). È inoltre sconsigliata nei pazienti immunodepressi.

L’idrocolonterapia, quindi, non è una pratica adatta a tutti

In assenza di malattie serie, l’intestino è perfettamente in grado di espellere i residui alimentari, soprattutto se aiutato da una alimentazione bilanciata con il giusto apporto di fibre vegetali.

L’idrocolonterapia è quindi consigliabile solo in alcuni casi, per esempio come coadiuvante nella preparazione per la colonscopia e in pazienti con problemi di stipsi ostinata che non rispondono a terapia medica. Questa pratica non è sempre risolutiva del problema. Viene usata come palliativo per migliorare temporaneamente la qualità di vita del paziente.

Nei pazienti con stipsi ostinata, prima di valutare l’utilizzo di questa tecnica invasiva, è consigliabile l’utilizzo di lassativi per “ripulire” l’intestino.

Per chi ha un’alterazione del microbiota o sovracrescita batterica è consigliabile, invece, l’utilizzo di antibiotici intestinali e successivamente l’utilizzo di probiotici, per ripristinare la corretta flora batterica intestinale, “ripulendo” in tal modo l’organismo dai batteri “patogeni”.

>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:

Humanitas Salute

Istituto Superiore di Sanità

Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata

Take Home Message
L’ idrocolonterapia consiste nel lavaggio dell’intestino attraverso l’introduzione nel retto di acqua dolce filtrata, spesso arricchita di erbe o enzimi. Non è una pratica adatta a tutti. Ad oggi non vi sono dati scientifici che ne dimostrino l’utilità in soggetti sani. È controindicata per chi ha patologie acute intestinali, come le diverticoliti, o per chi è affetto da malattie infiammatorie croniche intestinali. Inoltre, può provocare danni gravi, come la perforazione del retto.

Tempo di lettura: 3 minuti

Ultimo aggiornamento: 03 settembre 2024

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