Il microbiota intestinale è l’insieme delle specie batteriche che crescono nel tratto intestinale ed è caratterizzato da una variabilità molto ampia
Il microbiota intestinale comincia a selezionarsi nelle prime settimane di vita, per poi modificarsi prevalentemente in base all’alimentazione. Uno squilibrio nella sua composizione (disbiosi) contribuisce allo sviluppo di alcune malattie.
Microbiota o microbioma? Un po’ di chiarezza
L’intestino ospita un’ampia gamma di microorganismi (prevalentemente batteri) che si è evoluta nel corso di migliaia di anni insieme al nostro organismo. L’insieme di questi batteri è il microbiota, esso forma con l’organismo umano una relazione di simbiosi da cui entrambi ottengono dei benefici.
Oggi lo sappiamo bene: il nostro intestino non è un tubo sterile cioè privo di microorganismi. Al contrario, nel tratto che va dalla bocca all’ano, sono presenti più di 100 trilioni di batteri, funghi e virus, appartenenti ciascuno a famiglie diverse, che prendono il nome di microbiota (in gergo “flora intestinale”).
Il termine microbioma si riferisce invece all’insieme del patrimonio genetico, cioè il DNA di tutti questi batteri la cui conoscenza negli ultimi anni si sta espandendo grazie alle tecniche genetiche.
Il microbioma comprende milioni di geni che producono migliaia di sostanze metaboliche;
per rendersi conto della portata genetica del microbioma, il genoma umano, cioè il DNA di tutte le cellule che compongono il nostro organismo, consiste in “soli” 23.000 geni circa.
A ciascuno il suo… microbiota
Non esiste un unico microbiota o un microbiota con la M maiuscola che si ritrovi uguale in tutte le persone.
Così come le piante hanno bisogno di un habitat naturale per crescere e di caratteristiche ambientali specifiche (sole, luce, acqua, nutrimento), anche il nostro microbiota cresce in maniera diversa:
- Lungo tutto l’intestino di una persona (il colon è la sede in cui è presente la più alta densità di batteri)
- In una singola persona durante il corso della vita
- In persone diverse
Ognuno di noi presenta un microbiota intestinale unico e “personalizzato” che comincia a formarsi nei primissimi mesi di vita (fra le 4-36 settimane), e che dipende da tante variabili personali come:
- Nascita a termine/pretermine
- Tipo di parto
- Allattamento e svezzamento
- Uso di antibiotici
Dopo i 2-3 anni di vita, i microorganismi “nativi” selezionati durante l’infanzia, saranno abbastanza stabili nel tempo ma mai immutabili. Essi, infatti, si modificano nell’età adulta in base a:
- Alimentazione: quello che mangiamo è il principale stimolo per la selezione di una famiglia batterica rispetto a un’altra, cioè l’enterotipo.
L’enterotipo è un gruppo di famiglie batteriche cresciuto nell’intestino in base alle abitudini alimentari e che digerisce il cibo in modi differenti. Ad esempio, due diete diverse (come una ricca in fibre vegetali e una in grassi e proteine animali), selezioneranno due popolazioni batteriche diverse che metabolizzerano i nutrienti principali.
- Indice di massa corporea (BMI): le persone sovrappeso o sottopeso mostrano un’alterazione di alcune specie batteriche che metabolizzano i grassi in maniera differente.
- Attività fisica: l’esercizio fisico aumenta la diversità del microbiota e la sua salute.
Microbiota e organismo: tanti vantaggi comuni
Il rapporto che esiste fra organismo umano e microbiota non è semplicemente di “ospitalità”, ma è una simbiosi: due specie diverse si associano per trarne un vantaggio reciproco, senza danneggiarsi a vicenda.
Per descrivere il risultato di quest’unione è stato coniato un termine curioso ma esplicativo: “superorganismo”.
Come un supereroe, il superorganismo assolve a delle funzioni per noi molto importanti:
- Protezione meccanica dagli agenti esterni: mantiene integra la barriera intestinale
- Digestione e metabolismo del cibo
- Immunitaria: regola l’attività del sistema immunitario e impedisce che gli agenti patogeni invadano l’intestino
È quindi importante che il microbiota sia ottimale per garantire le preziose funzioni che ci assicurano la salute generale. Un suo sbilanciamento (disbiosi) può contribuire all’instaurarsi di disturbi intestinali ed extraintestinali.
>>> Tra le fonti di questo articolo segnaliamo:
- Hills RD., et al. Gut Microbiome: Profound Implications for Diet and Disease. Nutrients. 2019; 11(7): 1613
- Rinninemma E., et al. What is the Healthy Gut Microbiota Composition? A Changing Ecosystem across Age, Environment, Diet, and Diseases. Microorganisms. 2019; 7(1): 14.
- Thursby E., et al. Introduction to the human gut microbiota. Biochem J. 2017; 474(11): 1823-1836.
Dott.ssa Roberta Kayed medico di emergenza territoriale per Redazione VediamociChiara © riproduzione riservata
Take Home Message
Uno squilibrio nella sua composizione (disbiosi) contribuisce allo sviluppo di alcune malattie. – Il microbiota è l’insieme delle specie batteriche che crescono nel tratto intestinale ed è caratterizzato da una variabilità molto ampia. Questo comincia a selezionarsi nelle prime settimane di vita, per poi modificarsi prevalentemente in base all’alimentazione. Uno squilibrio nella sua composizione (disbiosi) contribuisce allo sviluppo di alcune malattie.
Tempo di lettura: 4 minuti