Acne, o meglio “Dermatite cronica recidivante”, è un disturbo, che alle volte diventa una vera e propria patologia, che si manifesta tipicamente in età adolescenziale. Cosa fare e non fare in caso di acne?
Con il termine acne si definisce un disturbo che alle volte diventa una vera e propria patologia, con risvolti psicologici importanti, in quanto le parti del corpo generalmente più colpite sono il viso (fronte, mento e guance) e la parte superiore del torace. Tutte noi ci siamo svegliate almeno una volta con il “brufolino da festa” o il “foruncolo da esame” e quindi sappiamo già di cosa stiamo parlando, ma è sempre bene saperne qualcosa in più, visto che molte di noi sono mamme di adolescenti.
L’acne è una dermatite cronica recidivante, multifattoriale
L’acne è una condizione che colpisce le zone del corpo dove è maggiore la concentrazione di ghiandole sebacee, come viso, collo, torace e schiena.
Si manifesta tipicamente in età adolescenziale (a soffrirne è quasi l’80% degli adolescenti, mentre negli adulti la percentuale oscilla dal 10 al 20%). In base alle conoscenze attuali gli eventi biologici riconosciuti come determinanti nella formazione delle lesioni acneiche sono:
- Occlusione dello sbocco cutaneo del follicolo pilosebaceo;
- Iperattività della ghiandola sebacea;
- Iperattività pro-infiammatoria di Propionibacterium acnes;
- Infiammazione intra e perifollicolare;
- Predisposizione genetica individuale, alla quale è riconosciuto un ruolo importante.
Tutto ciò si traduce in un processo infiammatorio più o meno evidente del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa, che viene definito più semplicemente:
- “Punto nero”, quando è piccolo e la superficie è scura;
- “Brufolo”, “pedicello” o “foruncolo”, quando la dimensione è più grande, accompagnata da un rilievo fortemente arrossato, spesso contraddistinto da una “testina” bianca o gialla.
Circa l’80% degli adolescenti presenta manifestazioni riconducibili all’acne
I ragazzi ne soffrono in modo più evidente e marcato, rispetto alle ragazze. Generalmente l’acne si distingue l’acne in tre forme principali. Lieve, intermedia e grave. A seconda del numero di comedoni (accumuli di sebo all’interno del follicolo pilifero) presenti nella zona interessata. Ma anche dalla tipologia più o meno papulosa (arrossamenti cutanei) e nodulo-cistica (noduli e cisti sotto pelle) del comedone.
È importante che la tipologia di acne sia diagnosticata da un medico specializzato in dermatologia
Perché a ogni forma corrisponde il giusto trattamento: la terapia costante e corretta è, infatti, l’unica via per contrastare l’acne rapidamente e bene.
Quando si parla di questa patologia, il rimedio fatto in casa funziona poco o può far danni
Perché se non curata correttamente può lasciare anche brutte cicatrici e il non curarla può far sentire chi ne soffre molto a disagio. Molti adolescenti, infatti, vivono l’acne con imbarazzo e vergogna, perché il viso è la prima parte che si vede di loro. Brufoli e punti neri certamente non li mettono a proprio agio, in un mondo in cui – a torto o a ragione – l’immagine è tutto ed è bene, quindi, che, al primo segnale, si contatti il proprio dermatologo per studiare la migliore terapia.
Infine, meglio evitare di schiacciare i brufoli per non correre il rischio di provocarsi brutti inestetismi.
>>> Per approfondimenti
– Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia (AIDECO)
Maria Luisa Barbarulo
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Take Home Message
L’acne è una patologia cronica che può essere lieve, moderata o grave. In ogni caso deve essere curata seguendo i consigli del dermatologo. Un’eventuale cura non appropriata può causare danni e cicatrici alla pelle. Trascurarla può far sentire profondamente a disagio i ragazzi che ne soffrono.
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6 risposte
Anche mia figlia ha questo problema, ma il ginecologo le ha prescritto la pillola e ora va meglio, ma come la sospende si ricomincia. Forse dobbiamo proprio andare da un dermatologo, ma non ci avevo proprio pensato: ero convinta che fosse solo un problema ormonale.
Anche mia figlia ha l’acne e la cura che le hanno dato dall’estetista, non ha risolto molto. Ossia sta un po’ meglio, ma forse dovrò andare dal dermatologo e passare a qualcosa di più serio.
Già anche io non avevo pensato agli aspetti emotivi di mio figlio, in effetti ha un po’ di brufoletti, qualcuno anche troppo evidente. Vorrei portarlo da un dermatologo, ma non so di chi fidarmi. Avete un consiglio?
Non mi sono mai resa conto che l’acne potesse essere un problema psicologico per mio figlio, ma ora che ho fatto il test con lui ho cambiato idea. Ne soffre molto di più di quanto da a vedere
L’acne è una questione più seria di quello che sembra, soprattutto adesso che i ragazzi sono molto più attenti all’immagine, rispetto a qualche tempo fa. E poi c’è da dire che gli adolescenti sono anche estremamente sensibili ad eventuali commenti negativi (reali o anche solo immaginati) che arrivino dai loro coetanei. Per cui ti consigliamo di portare tuo figlio dal dermatologo, di lasciarlo parlare e raccontare le sue esigenze, e vedrai che insieme troveranno la giusta cura al suo problema di acne. Tienici aggiornate.
Mio figlio Marco è appena agli inizi…leggendo le vostre storie mi rendo conto che la mia estetista non basta.