Il potere afrodisiaco del cibo
Non numeri da giocare o squadre di calcio da abbinare, carissime lettrici, la combinazione vincente è tra sessualità e alimenti, tra sesso e cibo.
Prima l’uno o prima l’altro?
Da dove si inizia? Da un aperitivo alle coccole? Oppure meglio iniziare dai preliminari “dolci” che diventano “bollenti” e poi andare a cena? Oppure ancora lasciarsi prendere dalle più moderne “abitudini” in ambito sessuale e sperimentare le due cose insieme, usando il corpo come vassoio per i cibi e nutrirsi senza posate?
In Giappone la pratica del Nyotaimori
Ovvero consumare sushi offerto sul corpo nudo di una donna. Si tratta di una antica tradizione, diffusasi poi in tutto il mondo, fino a giungere alla variante della attuale moda occidentale nella attività sessuale della sitofilia.
Ecco rappresentati i piaceri della vita nei suoi due pilastri: da una parte il cibo, dall’altro la sessualità
Dove l’uno può essere di supporto all’altro e talvolta compensatorio dell’assenza dell’altro. La correlazione è data, secondo la psicoanalisi, dall’impulso alla evoluzione della specie. L’impulso sessuale si appoggia a quello della conservazione della specie e quest’ultimo a quello della sopravvivenza. La vita si esplica attraverso la funzione alimentare e la funzione sessuale.
I problemi in una delle due aree si riflettono direttamente nell’altra. Pensiamo alla bulimia, all’obesità o all’anoressia. Le cui radici spesso possono risalire alla prima infanzia e al rapporto con la madre, che in quella fase soddisfa entrambi i piaceri. Quello alimentare e quello affettivo attraverso la bocca, sede per Freud della funzione “orale”.
La madre con il latte ad ogni poppata (con il seno o con il biberon) offre e soddisfa entrambi i piaceri del lattante, attraverso le labbra del bambino che si comportano già come una zona erogena. Dice Freud “da principio il soddisfacimento della zona erogena era associato al soddisfacimento del bisogno di nutrizione. L’attività sessuale si appoggia in primo luogo a una delle funzioni che servono alla conservazione della vita, e solo in seguito se ne rende indipendente”.
Nella anoressia il cibo rappresenta in modo inconsapevole ancora una volta la madre che nutre. Madre che talvolta “soffoca”. Inoltre rifiutando la propria “femminilità” in questo modo non si ricerca il piacere né del sesso né del cibo.
Tra cibo e sesso la divisione dei campi di interesse tra maschietti e femminucce è netta al pari della passione per il calcio dei primi, e il “culto” per lo shopping per una parte delle quote rosa.
I tradizionali due ”piaceri” della vita, sesso e cibo, si trasformano negli uomini e donne nei due ”problemi” della loro vita
Le donne sono tormentate dai pensieri legati al cibo e alla dieta, dalla paura di ingrassare. Gli uomini sono preoccupati dal pensiero “sesso”. Le femminucce vorrebbero vedersi silfidi, sottili e slanciate. I maschietti vorrebbero aumentare le dimensioni di una “parte” del loro corpo.
Da sempre l’uomo si è occupato di trovare nei cibi il potere afrodisiaco
La scienza invece, su alcuni alimenti con potere di vasodilatatore, qualche speranza in più ai cultori del peperoncino l’ha data. Il termine afrodisiaco si riferisce a quella sostanza in grado di potenziare l’eros e ha origine dalla dea dell’amore e della bellezza, Afrodite. Riteniamo che il vero afrodisiaco piuttosto che risiedere in alcuni cibi per proprietà o per forma, risieda principalmente nell’immaginario erotico. Forse a fare le “magie” non è lo champagne, le ostriche, il caviale che contiene Zinco, o anche il cioccolato ricco di sostanza eccitanti come feniletilamina, ma quella dimensione che si crea intorno a quella cena romantica.
Tutti i sensi sono allertati. La vista, l’olfatto, il tatto e il gusto. E se il partner o la partner sono stati complici nella preparazione della cenetta, il successo è doppiamente assicurato. Essendo in grado la Cooking Therapy di risvegliare gli appetiti sessuali anche quelli più sopiti.
L’esigenza attuale è di recuperare il tempo e il linguaggio dell’amore
Risvegliando il desiderio e il piacere della relazione con l’altro, vero carburante e afrodisiaco che non presenta per altro nessun effetto collaterale, né provoca fenomeni allergici, né danni sull’ago della bilancia, come solo la nutella sa di poter fare… E allora quanti baci si devono dare all’amato/a se per un bacio di 60 secondi, si bruciano solo 26 calorie? Pronti con la ginnastica dolce dei baci?
Dott.ssa Patrizia Pezzella Psicologa, psicoterapeuta, perfezionata in Sessuologia clinica per Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Dalla pratica del Nyotaimori a quella della sitofilia, sesso e cibo sono sempre andati d’accordo. Al di là del fatto che ci sia o meno un relazione tra cibo e desiderio sessuale, quello che si dovrebbe sottolineare oggi è una nuova esigenza: recuperare il tempo e il linguaggio dell’amore.
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2 risposte
Indimenticabile la scena del film 9 settimane e 1/2. Sì, il sesso e il cibo viaggiano molto bene insieme. Sesso cibo e… tanti baci eheheh
Ben detto Monica! Tanti, tanti baci